Il funerale? Con Rossini è un piacere

Omaggio tra testo recitato e musica ispirato al compositore pesarese

Il cast del Petite funéraille (foto profilo Facebook Italian Opera Florence)

Il cast del Petite funéraille (foto profilo Facebook Italian Opera Florence)

Firenze, 14 novembre 2018 - Gioachino Rossini è appena spirato. Mentre la moglie lo piange e prepara il suo funerale, il maestro si ritrova in un mondo parallelo dove appaiono i personaggi delle sue opere (Barbiere di Siviglia, Cenerentola, Italiana in Algeri). Saranno proprio i personaggi, preoccupati di finire nell'oblìo, a permettere a Rossini di salire in Paradiso. Per questo interpreteranno un brano che il compositore tiene nel doppio fondo di un divano: la Petite Messe Solemnelle, nata per coro di dodici elementi, due pianoforti e armonium, e composta negli anni di Parigi dove Rossini si era trasferito ritirandosi dalle scene. Periodo caratterizzato anche da pezzi strumentali (come il pianistico Petit train de plaisir) ed esperimenti gastronomici dovuti alla golosità del maestro. Un limbo quindi pieno di ricette, musica e riflessioni su vita e morte in chiave ironica.

La pièce Petite funéraille du plasir, inserita nell'ampio cartellone dell'Utopia del Buongusto a cura di Andrea Kaemmerle, è stata presentata in prima assoluta alla Chiesa di Santa Monaca a cura dell'Italian Opera Florence che riunisce cantanti-attori e strumentisti. L'idea dell'autore David Boldrini è quella di mescolare testo recitato e note in un equilibrio non semplice sulla carta. Infatti, per stessa ammissione pubblica dell'autore a fine spettacolo, la durata è apparsa un po' dilatata. Ciò non vuol dire che il "funerale di piacere" non sia stato gradevole, anzi. La parte recitata ha fornito una base solida per i momenti musicali. Citiamo il concertato dal primo atto del Barbiere, trasformato dalla compagnia in un momento corale e portato a compimento senza la presenza (almeno apparente) di un direttore, e alcuni brani dalla Petite Messe, eseguita raramente.

Del numeroso cast ci piace citare il Rossini di Luca Tamani, che ha sfoggiato un perfetto physique du rôle per il personaggio, il Don Basilio di Eugenio Milazzo a cui era affidata anche la parte strumentale al pianoforte e il Paisiello di Paolo Spennato, che dietro le quinte ha dato sostegno alla parte registica oltre ad aver intrepretato l'antagonista di Rossini. Applausi meritati per tutti dopo una serata nel segno del divertimento, con l'auspicio che lo spettacolo possa essere limato in vista delle prossime riprese. 

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