
Rapunzel il musical con Lorella Cuccarini
Firenze, 2 febbraio 2016 - "Non è un periodo facile il teatro perché oggettivamente non è una necessità primaria e anche noi si scelgono attentamente gli spettacoli che si possono fare. A questo punto posso dirlo, che ogni sera andare in scena è una gran bella soddisfazione. Anche i miei figli si divertono sempre a vedermi sul palco, una fiaba per tutta la famiglia". Lorella Cuccarini è Madre Gothel in "Rapunzel il musical" , liberamente tratto dalla novella dei Fratelli Grimm.
Con lei in scena Alessandra Ferrari, nel ruolo di Rpunzel, Giulia Maria Corso nel ruolo di Phil, la regia è di Maurizio Colombi. (Biglietti ancora disponibili; al Teatro Verdi di Firenze da giovedi 4 a domenica 7 febbraio spettacoli ore 20,45, domenica e sabato 16,45). Dopo il trionfo della scorsa stagione - 60.000 spettatori solo a Roma - Lorella Cuccarini torna come Madre Gothel.
In questa storia, un po' rivista e corretta, adattata per il musical, ci sono personaggi assolutamente inediti, come i due fiori parlanti, "Rosa e Spina" interpreatati da Alessandra Ruina e Martina Gabrielli, le sole amiche con cui Rapunzel può confidarsi quando è rinchiusa nella torre. Oppure la guardia reale "Segugio" (Mattia Inverni), che parla in Grammelot e aiuterà il ladro Phil a liberare Rapunzel dalla tirannia di Madre Gothel; e lo specchio “Spiegel”, che riflette la coscienza di Rapunzel e dà voce ai suoi desideri e pensieri più intimi, quelli che per paura non riesce ad esternare a Gothel.
Una storia per tutta la famiglia che aiuta anche a riflettere sull’importanza delle cose semplici che la vita regala. La novità di questa stagione teatrale è la selezione dell’attrice che interpreterà il ruolo di Rapunzel bambina, è scelta attraverso delle vere audizioni che si terranno in ogni città in cui lo spettacolo andrà in scena, anche a Firenze, naturalmente.
Lorella, ancora e sempre la più amata dagli italiani?
"La cosa bella ogni sera la vedo negli occhi dei bambini che assistono allo spettacolo che sono uno spasso, all'inizio mi temono per il ruolo, poi sono conquistati è un bel viaggio".
Diciamo che a lei si deve il musical all'italiana. Le siamo ancora grati per Grease.
"Fino agli anni Ottanta, l'Italia era rimasta a un'esperienza di commedia musicale, con Garinei e Giovannini, che hanno fatto sognare generazioni. Credo che il primo musical si sia affacciato con la Compagnia della Rancia negli anni Ottanta".
Ma non c'era un personaggio così popolare come lei.
"Forse, ma non era neanche previsto che un personaggio arrivasse dalla televisione. A pensarci forse sono stata la prima a uscire dalla tv e a entrare in teatro il che ha aperto la strada a un pubblico che prima di questa volta non si era mai avvicinato a questo genere. Grease è stato un grande successo. E' ancora un grande successo". -
Quel trionfo fu merito suo?
"Non mi voglio prendere i meriti di questa bella operazione. Grease è stata non solo un'idea coraggiosa, un'esperienza, un tentativo andato benissimo. Per tre anni ho fato solo due piazze, Roma e Milano riempendo i teatri all'inverosimile e trasferendomi nei teatri tenda da duemila posti. Un'esperienza abbastanza unica. Ma riconosco che siamo stati forti anche perchè titoli come Grease non ce n'è tanti in giro. Pensa che continua a essere campione d'ascolti anche oggi, se passa in televisione. E' veramente un sempreverde, assolutamente freschissimo come se fosse stato fatto oggi".
Come la ricorda questa esperienza?
"Esperienza esaltante anche perchè è corrisposta al mio debutto a teatro che non l'ho piu lasciato. Ma certo non potevo andare avanti per tutta la vita, che impone, invece anche cambiamenti".
Lorella, e la tv?
"Il discorso è che il teatro mi ha conquistata ormai da tempo. Perché è uno spazio in cui ti puoi cimentare. La televisione la faccio poco. L'ultima cosa l'ho fatta con Gianni Morandi, Uno di noi, era il 2002. E' stato forse l'ultimo gran varietà che ho fatto dove potevo ballare e recitare, sempre in maniera limitata. Perchè è chiaro che a teatro porti una cosa, e che in televisione è un'altra storia: più piccola. Oggi t confesso che le più grandi soddisfazioni le ho avute a teatro con le diverse esperienze, ma tutte meravigliose".
Sì, ma la televisone?
"Oggi lo vedi anche tu, è fatta di prodotti importati dall'estero e personalizzati per l'italia, soprattutto fatti da gente comune e giovani emergenti. Per la mia tipologia che ama far spettacolo e chiaro che non trovo molto spazio. Anche se fa piacere quando mi chiamano, come è successo con Antonella Clerici, nella giuria, e sei un piccolo valore aggiunto. Ma non posso stare solo a quello che mi propongono di fare. Io sono vulcanica, mi piace proporre idee, e credo nell'artigianalità anche autoriale. E questa è una tv un po' approssimativa che lascia poco spazio".
Rapunzel è tutto italiano dunque?
"E' esattamente un prodotto italiano, e ha un progetto italiano con musiche scritte apposta da italiani con tante figure professionali che oggi potrebbero anche essere esportate all'estero. Noi, finalmente, invece di importare titoli da fuori che sembra sempre la soluzione più semplice. Rapunzel è uno spettacolo bello, che mi riempie di orgoglio. E che parla alle famiglie.Questa per me è la cosa più importante".