Firenze, Sara Funaro presenta la candidatura. In duemila persone al Palazzo dei Congressi

“La mia candidatura è un'appassionata dichiarazione d’amore per questa straordinaria città”. L’evento nella Sala Rossa del Palazzo dei Congressi

Firenze, 19 gennaio 2024 –  "La mia candidatura a sindaca di Firenze è anche un'appassionata dichiarazione d'amore per questa straordinaria città". Lo ha detto l'assessora all'Educazione, al Welfare e all'Immigrazione del Comune di Firenze, Sara Funaro (Pd), dando il via, questa sera, nella Sala Rossa del Palazzo dei Congressi, alla sua candidatura a sindaca per le prossime elezioni comunali

La serata, dal titolo 'Insieme’ si svolge nella sala Rossa (la stessa che venne usata per le candidature di Matteo Renzi e Dario Nardella). La sala è gremita e i molti partecipanti rimasti fuori seguono l'evento dall'esterno della sala principale grazie a un impianto audio-video. Sono oltre mille seduti in sala, almeno 300 in piedi e 500 fuori. Prima dell'inizio dell'evento, la stessa Funaro è andata a salutare chi è rimasto all’esterno.

Tra i seduti in sala, il segretario regionale del Pd, Emiliano Fossi, il deputato Pd, Federico Gianassi, il sindaco di Firenze, Dario Nardella, il presidente della Regione Toscana, Eugenio Giani, il segretario regionale di Sinistra italiana, Dario Danti, e il consigliere comunale M5s Lorenzo Masi, rappresentanti dem della giunta regionale, comunale e del Consiglio regionale.

(Foto Cabras / New Press Photo) 

All'evento, Funaro ha lanciato un appello: "Se condividete il mio messaggio, se la visione che propongo, la riconoscete come vostra, se sentite in voi la stessa passione che anima me - ecco, allora alzatevi con me e con me iniziate questo cammino. Quello che ci porterà a costruire, tutti insieme, una Firenze nuova: la città che possiamo chiamare casa". Quello di Funaro è "un progetto incentrato su un'idea semplice: Firenze vuole essere la città̀ di chi ci vive, di chi l'ha scelta o continua a sceglierla, di chi la sceglierà per starci, per viverla, per aderire alla sua comunità. Questa è anche una risposta a certe tesi striscianti che tornano a inquietare i sogni del nostro Paese, e dell'Europa. Non si è fiorentini per un diritto di sangue. Si è fiorentini se si vive a Firenze e si ama Firenze (a partire dai bambini e dalle bambine che vivono le nostre scuole e i tanti lavoratori che hanno scelto di rendere la nostra città più ricca)".

Nel progetto illustrato da Funaro, Firenze è "come faro di un nuovo Umanesimo, apripista e modello della comunità del futuro. Esempio di come una città possa e debba evolvere per dimostrare che si può crescere senza lasciare nessuno indietro. Che non c'è contraddizione tra solidarietà e sviluppo, e che anzi è proprio la dimensione comunitaria l'unico argine alla destra che vuole dividere le nostre comunità e non dà risposte ai bisogni".

"Per me una città giusta premia l'eccellenza, offre ai suoi cittadini meritevoli opportunità adeguate, promuove lo sviluppo. Ma in una città giusta la solidarietà non è una zavorra. L'inclusione non è un lusso", ha sottolineato la candidata sindaca del centrosinistra. Passando ai temi della sua campagna elettorale, "la casa è un tema centrale e per me una priorità assoluta - ha sostenuto Funaro - E questo tema non riguarda soltanto i cittadini più fragili. Oggi, nelle città desiderate e attrattive fanno fatica a trovare una casa anche famiglie che hanno redditi medi, e che non possiamo certo definire povere. Fermiamoci un momento a riflettere su questo paradosso: ci sono persone che lavorano, e che non riescono ad avere una casa. Se accettiamo questo come un dato immodificabile, crolla il senso della nostra società".

Parlando poi di sicurezza in città Funaro ha detto "parlare di sicurezza in termini sociali, concreti e non propagandistici significa occuparsi della prevenzione, investire con convinzione nel lavoro, difficile, lungo, ma cruciale, sulle dipendenze dalla droga. E poi lavorare su un costante presidio culturale della città, che animi le piazze non solo nelle stagioni più favorevoli”. Significa, ha aggiunto, “innestare una giusta critica al governo: che da un lato non dà a una città come Firenze le risorse umane e materiali di cui le forze dell'ordine avrebbero bisogno; dall'altro mette in campo politiche di esclusione sociale che finiscono per creare ulteriori marginalità sociali, facile preda della criminalità”. Infine, “parlando di lavoro e di aziende - ha concluso Funaro - dobbiamo avere una visione di Firenze metropolitana, di collaborazione con i comuni limitrofi e di tutta l'area provinciale. Abbiamo fatto un grande lavoro sul sistema tramviario cittadino, ma dobbiamo completare il sistema a livello metropolitano”. 

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