Giornata della Terra: è allarme ‘eco-ansia’ per la crisi climatica

Sempre più giovani, ma non solo, soffrono di ‘ansia climatica’. Ecco cos’è, come si manifesta e i consigli dell’esperto per combatterla

Giornata della Terra (foto Ansa)

Giornata della Terra (foto Ansa)

Firenze, 22 aprile 2024 - “Il Pianeta contro la plastica", è il tema della 54esima edizione della Giornata della Terra (Earth Day), che si celebra oggi, 22 aprile, in tutto il mondo. La ong americana che organizza l'evento, Earthday.org, chiede una riduzione del 60% della produzione di tutte le plastiche nel 2040.

La Giornata è nata nel 1970 negli Stati Uniti, su iniziativa di politici ed attivisti locali. Negli anni si è diffusa in tutto il mondo, sostenuta dalla ong earthday.org. Gli eventi climatici estremi ormai sono così frequenti che è difficile ignorarli. Secondo una ricerca , il 77% dei “millennial” – cioè la generazione nata tra il 1981 e il 1995, circa – è stata testimone di almeno un evento meteorologico grave negli ultimi 12 mesi.

Chiaramente questo ha dei risvolti psicologici: leggere costantemente di siccità o di alluvioni scatena diverse risposte emotive, tutte poco piacevoli. Il 56% degli under 25 pensa che l’umanità sia condannata. Una conseguenza del catastrofismo climatico è l’Ecoansia.

Ma cos’è, come si manifesta e come affrontarla? Innanzitutto fare azioni concrete per l’ambiente e pensare in piccolo sono alcuni consigli individuati da Federico Russo, psicoterapeuta e Direttore Clinico di Serenis, piattaforma digitale per il benessere mentale e centro medico autorizzato, per aiutare a stare meglio chi sente una forte ansia nei confronti del futuro del nostro pianeta.

“Innanzitutto c’è il senso di impotenza - commenta Russo - . Quando si parla di crisi climatica, sia i problemi che le soluzioni possono sembrarci fuori portata, troppo grandi per poter essere affrontati con i comportamenti individuali. Ma possiamo anche provare fastidio. Un sentimento di rifiuto nei confronti dell’ennesima notizia che ci preoccupa e ci ricorda le nostre responsabilità (nostre di esseri umani). E ovviamente c’è l’ansia: in presenza del possibile pericolo, la mente si attiva e ci porta ad assumere comportamenti protettivi, di fuga o di azione. Sentiamo il bisogno di fare qualcosa".

Ecoansia: cos’è e quali sono i suoi effetti. L’ecoansia o ansia climatica è uno stato cronico di allarme e di malessere per il destino del Pianeta, a causa della crisi climatica. Chi soffre di ecoansia sviluppa principalmente sintomi ansiosi come l’angoscia per il futuro e la profonda e costante insicurezza di fronte ai possibili disastri ambientali causati dal cambiamento climatico in atto.

Tra i possibili effetti rientrano: irritabilità, insonnia, perdita di appetito, scarsa concentrazione, attacchi di panico, apatia e senso di impotenza. Ad accrescerla contribuiscono sicuramente le conseguenze e le prospettive della crisi climatica, ma anche il modo in cui vengono raccontate dai media. Come affrontare l’ecoansia? I consigli dello psicoterapeuta.

È importante lavorare sulla ricerca di un equilibrio che ci faccia stare meglio, essere pessimisti non porta a nulla, tanto quanto fare finta di niente. E’ necessario trovare una preoccupazione costruttiva, che da un lato i aiuti a ridurre gli impatti psicologici e, dall’altro, a dare un contributo. “Il primo passo è provare a fare qualcosa per l’ambiente” spiega Federico Russo “Impegnarsi concretamente, come trovare un’associazione che si occupa di ambiente e iniziare a sporcarsi le mani, può ridurre l’ecoansia.

Mettere in atto pochi comportamenti che possiamo mettere in pratica da subito, nella vita di tutti i giorni. Sapere di aver fatto una piccola differenza è un ottimo antidoto contro l’ansia eccessiva.”

“E poi, è importante tenersi impegnati” - continua lo psicoterapeuta- “l'ansia favorisce il rimuginio, che a sua volta favorisce l’ansia. Per spezzare questo circolo, può essere utile dedicare dei momenti alle attività che ci piace fare – meglio se si tratta di attività fisiche che coinvolgono il corpo. Un altro consiglio è quello di rinunciare agli allarmismi: fanno molto più male che bene. Preoccuparsi per il pianeta è giusto, ma è importante non cedere alle notizie di quei media che cercano solo di spaventarci, senza informarci”.

Oggi, in occasione della Giornata Internazionale della Terra, si svolgono tanti eventi in Italia come nel mondo. In Toscana c'è la cerimonia di premiazione per il quinto Premio “Jean Giono: L’uomo che piantava gli alberi”, organizzato da Fondazione Alberitalia Ets e Veneto Agricoltura, presso la sede di Cartiere Carrara Spa, a Capannori (Lucca). Quest’anno le categorie premiate sono quattro: amministratori di bene pubblico, tecnici con competenze agro-forestali, imprenditori, volontari. A ogni vincitore saranno consegnate 250 piante, tra alberi e arbusti da piantare, prodotti dal “Centro Biodiversità Vegetale e Fuori Foresta” di Veneto Agricoltura. Nasce oggi Indro Montanelli nato il 22 aprile del 1909 a Fucecchio. Il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella lo ha ricordato con queste parole: “Intellettuale dalle inesauribili energie, maestro di scrittura, giornalista intransigente nella difesa della autonomia professionale, è stato per decenni una personalità di rilievo nella cultura italiana e nel dibattito pubblico". Una delle tante frasi di Montanelli in cui emerge a pieno il suo carattere toscano, sarcastico e pungente, recita così: “La sinistra ama talmente i poveri che ogni volta che va al potere li aumenta di numero”. Maurizio Costanzo 

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