Stefano Brogioni
Firenze

Firenze, il ministro Nordio: “Il carcere di Sollicciano è superato, cerchiamo nuovi spazi”

Tocca vari temi sulla giustizia durante un incontro promosso da Fratelli d’Italia. “Sciopero dei magistrati? Gli italiani non capirebbero”

Il ministro Carlo Nordio (New Press Photo)

Il ministro Carlo Nordio (New Press Photo)

Firenze, 4 giugno 2024 – Separazione delle carriere, un Csm per chi indaga e uno per chi giudica, con componenti preselezionati tra figure di alto profilo ma sorteggiati «per spezzare il potere delle correnti». La riforma della giustizia spiegata direttamente dal ministro Carlo Nordio, ospite di Fratelli d’Italia. Location Firenze, forse non a caso. Ma, rispondendo alle domande di Erika Pontini, capocronista de La Nazione, il Guardasigilli non aggiunge benzina sul fuoco delle polemiche scatenate dalle inchieste della locale procura, ma snocciola come «cambierà tutto, nei tempi previsti dalla revisione costituzionale». «Concordo che la separazione delle carriere già quasi esiste con la riforma Cartabia ma va affermata una questione di principio per la ristrutturazione completa del Csm», dice Nordio, citando Falcone e replicando a chi lo accusa di offendere la sua memoria. «Se le parole hanno un significato, quando Falcone dice che sono due figure strutturalmente differenziate, che cosa volete, è oltraggiare un defunto perché non può parlare? L’ha dette lui quando era in vita». Incassa applausi della platea (molte associazioni di avvocati presenti, compresa la Camera Penale) quando, a proposito di riforma del Csm, racconta un aneddoto. «Oggi in Italia i pm danno il voto alla carriera di un giudice. Ho spiegato questo durante il G7 ai giuristi anglosassoni e non riuscivano a capire il concetto, e non per colpa del mio inglese. E’ un’anomalia tutta italiana che va risolta». Ancora: «Oggi il Csm viene eletto attraverso i voti dei magistrati iscritti nelle varie correnti. Il Csm sta alle correnti come il Parlamento sta ai partiti. Quando siamo sotto elezioni i telefoni bruciano perché i colleghi vanno a cercare il voto. Questo è perfettamente lecito, comporta però lo stesso legame che avviene tra i partiti e i parlamentari. C’è una specie di mercimonio perfettamente lecito finchè non raggiunge le patologie del caso Palamara. La magistratura non deve essere indipendente solo dall’esecutivo e dal legislativo ma anche da se stessa».Frecciate ai magistrati sui «fascicoli clonati («ne archiviano uno, si tengono un pezzetto e costruiscono un altro processo, andando avanti per anni») e sul possibile sciopero («mi auguro che non lo facciano, gli italiani non capirebbero»); ottimismo sull’abolizione dell’abuso d’ufficio («a fine luglio sarà legge»); promesse di velocizzare il civile («la lentezza ci costa dal 2 al 3% del Pil perché influisce sugli investimenti»). E un calcolo “politico“ per la riuscita della riforma. «La stampella di Renzi? C’è un ampio tratto della sinistra che è garantista». Gli avvocati presenti hanno ricordato a Nordio la situazione del carcere fiorentino di Sollicciano. «E' una situazione che conosco da tempo. È un carcere nato con caratteristiche oggi superate. Le risorse per costruire carceri nuove non ci sono e se anche ci fossero costruire nuovecarceri non ha l'immediatezza che il tempo richiede. Stiamo cercando, e lo abbiamo già fatto a Grosseto, di cercare spazi. Il sovraffollamento non lo risolvi mandando fuori i detenuti ma neanche tenendoli dentro in condizioni disumane. L'unica via di mezzo è trovare strutture, non necessariamente caserme, che in tempi brevi siano compatibili con le esigenze, e che abbiano anche spazi all'aperto per il lavoro e lo sport».