Stadio Franchi, il Ministero: "Niente abbattimenti". Commisso: "Per noi discorso chiuso"

Per il Mibact si potrà intervenire sulla struttura esistente, con l'opzione di una copertura integrale e curve vicine al campo. Il presidente viola: "C’è più interesse a conservare una struttura fatiscente che ad avere uno stadio all’avanguardia"

Stadio Franchi

Stadio Franchi

Firenze, 15 gennaio 2021 - Lo stadio Artemio Franchi di Firenze, opera dell'architetto Pier Luigi Nervi non si potrà abbattere ma si potrà intervenire sulla struttura esistente, con l'opzione di una copertura integrale e curve vicine al campo. Così il Ministero per i Beni Culturali in una lettera risponde a Comune di Firenze e Fiorentina. Secca la risposta del presidente viola Rocco Commisso: "Con la nuova Legge Salva Stadi credevo che per il calcio italiano specialmente in questo momento di grave crisi per tutto il Paese, il Governo potesse prendere una direzione più utile per il futuro del sistema calcio e l’economia italiana in generale. Purtroppo, vedo che c’è più interesse a conservare una struttura fatiscente di cemento armato di 90 anni che permettere ai tifosi di assistere a un evento sportivo con tutti i servizi moderni e i comfort di uno stadio all’avanguardia che Firenze avrebbe meritato.

La lettera del Mibact individua, tra «gli specifici elementi strutturali, architettonici o visuali di cui sia strettamente necessaria la conservazione la snella pensilina nella sua forma originaria, posta a copertura della tribuna centrale, le scale elicoidali di accesso alla Maratona e alle curve (Fiesole e Ferrovia), la torre di Maratona, l'anello strutturale originario delle campate standard costituite dal sistema pilastro-trave sagomata, su cui insistono le gradinate e che nella loro reiterata successione definiscono, anche quale importante elemento visuale, l'aspetto esterno dello stadio».

Nel documento si precisa poi che «può essere realizzato un sistema di copertura integrale degli spalti» e anche «interventi di replica delle gradinate delle curve Fiesole e Ferrovia in parallelo a quelle attuali, al fine di ridurre la distanza dal campo di gioco». Possibili anche «interventi di riqualificazione degli elementi strutturali, architettonici o visuali sopra indicati sia in relazione alle questioni di conservazione - statica o materica - sia a quelle di adeguamento funzionale», ma anche «interventi di rinforzo degli elementi strutturali, con tecniche specifiche per le strutture in cemento armato, sia ai fini del superamento delle criticità statiche rilevate che del miglioramento del comportamento della struttura sotto l'azione del sistema».

Commisso, da parte sua  aggiunge: "Ora immagino che la burocrazia italiana insieme a tutte le realtà che si sono fortemente attivate per evidenziare al Mibact la necessità di salvare il Franchi come Archistar, Fondazioni e Comitati, siano altrettanto rapidi a raccogliere i fondi necessari che occorreranno al Comune per ristrutturare lo stadio. Bisognerà assolutamente evitare che il Franchi possa diventare una struttura abbandonata e cadente nel cuore della bellissima Firenze” ha dichiarato il Presidente della Fiorentina Rocco Commisso. Il tema Stadio Franchi per la Fiorentina è chiuso.

Sul Franchi si sono mobilitati anche alcuni dei nomi più prestigiosi dall'architettura mondiale, da Tadao Ando a Norman Foster, firmatari di una lettera appello contro la demolizione, consegnata al sindaco Dario Nardella da Marco Nervi, nipote del 'pade'è dello stadio e presidente della Pier Luigi Nervi Project Association.

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