Fiorentina-Verona 2-0, Niccolini: "Il mister aveva bisogno di un momento personale"

Vincenzo Italiano non parla a fine partita e lascia spazio al suo vice, Daniel Niccolini: "Vittoria importante"

Vincenzo Italiano (Foto Germogli)

Vincenzo Italiano (Foto Germogli)

Firenze, 18 settembre 2022 - Vincenzo Italiano non parla. Non lo ha fatto ieri, non lo ha fatto nemmeno oggi dopo la vittoria contro il Verona. Ufficialmente per un abbassamento di voce, anche se in sala stampa il suo vice Daniel Niccolini ha ammesso che "dopo settimane vissute così, il mister forse aveva bisogno di un momento personale dopo questa vittoria". Il vice allenatore della Fiorentina poi prosegue nell'analisi della partita, a cominciare dalla scelta di far giocare Kouame come prima punta: "Il Verona gioca uomo contro uomo, avevamo bisogno delle caratteristiche di Christian al centro dell’attacco". Jovic si è rifiutato di entrare?

"Luka ha preso una botta a Istanbul, ha provato ma non era al 100%. Gli abbiamo chiesto come stava durante la partita, non stava benissimo e abbiamo preferito mettere Cabral". Come nasce la scelta del cambio modulo? Mandragora con Amrabat danno più equilibrio?

"In realtà non c’è stato nessun cambio, abbiamo chiesto a Barak di alzarsi vicino alla punta. Sulla carta non abbiamo cambiato modulo, era solo una strategia per affrontare il Verona". Quanto conta questa vittoria?

"Bisogna ringraziare questi ragazzi, che hanno sempre dato una grandissima disponibilità in mezzo a tanti infortuni. Ha giocato Ranieri, Quarta non si sapeva se poteva giocare… Tutti hanno fatto una grandissima prestazione". Come mai il mister non è venuto in sala stampa?

"Lo vedete lui come vive la settimana e le partite, quanto ci tiene alla squadra ed allo staff. Ci sta che dopo un periodo così si sia preso un attimo per sé a fine partita. Questa vittoria è importante, ci dà morale. Abbiamo due settimane dove possiamo lavorare a regime completo, sperando di recuperare qualche infortunato". Avete dato fiducia a Ikoné...

"E’ un ragazzo sensibile, riservato. L’essere fischiato lo avrà toccato dentro. E’ un buonissimo giocatore e oggi lo ha fatto vedere. Siamo contenti anche di lui, sennò non lo avremo messo dentro". Avete notizie su Amrabat?

"Penso sia solo un affaticamento, abbiamo giocato tantissime partite e le ha giocate quasi tutte e non volevamo rischiare qualcosa di più grave". Sui rigori vale sempre la legge del 'li tira chi se la sente'?

"I rigori li tira chi se la sente. Quest’anno abbiamo detto che se gioca Gonzalez, li tira lui. Biraghi è un rigorista, se la sentiva ed ha tirato. Se non lo tiri non lo sbagli".

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