Il vino toscano che non ti aspetti: nasce a 900 metri, “e ha un profumo unico”

La storia dei vigneti di Pietramala e dell’idea di Simone Menichetti

Firenzuola (Firenze), 14 marzo 2023 – Chi passa da Pietramala, terra di montagna toscana ai confini con l’Emilia Romagna, tra due passi appenninici, quello della Futa e il passo della Raticosa, nel comune di Firenzuola, adesso trova una coltivazione inusuale.

Perché a quasi 900 metri di altitudine i vigneti sono rarissimi. L’ha impiantata il mugellano Simone Menichetti, classe 1980.

L’esperienza non gli manca: per più di dieci anni ha lavorato per le vigne del podere Fortuna, l’azienda che con il suo Pinot Nero ha reso il Mugello famoso a livello internazionale, conquistando tre grappoli del Gambero Rosso.

E poi tre anni in Svizzera, dedicandosi al merlot. Per poi tornare in Mugello. E visto che i suoi tre zii avevano un’azienda agricola a Pietramala ma erano ormai anziani – «il più giovane – dice Simone -ha 78 anni, il più vecchio 87» – , ha deciso di mettersi in proprio. Ecco allora l’azienda «Terre Alte di Pietramala» e, sorride mentre lo dice, «facciamo una produzione da boutique». Ha iniziato con i prodotti tradizionali, patate – 100 quintali l’anno, marroni, grani antichi e farine.

E si è fatto una domanda: «Mio zio qui ha sempre fatto le patate, tante gente veniva da lontano ad acquistarle, da Firenze, da Pistoia. Ma perché vengono tutti a comprarle qua? Perché le patate di Firenzuola sono così buone? Ho voluto approfondire, ho sfruttato i miei contatti che avevo nel mondo della ristorazione, ho portato chef ad assaggiarle, e Marco Stabile se ne è innamorato e mi ha detto: ‘Guarda Simone, qui avete patate che sono tra le migliori a livello italiano’. Allora ho capito: dobbiamo vendere questo prodotto a chi sa dargli il suo reale valore- In montagna c’è un problema di mentalità. Non ci si rende conto del nostro reale potenziale».

Così Menichetti ha cominciato a portare nei ristoranti di alta fascia i propri prodotti. Caratterizzati tutti da una qualità altissima, ottenuta nel modo più possibile naturale, seguendo i criteri della biodinamica.

«Io qui ho la grande fortuna di lavorare in un ambiente incontaminato e ho quindi cercato un metodo agricolo che consentisse di salvaguardare la terra, e di fare prodotti super-naturali e più buoni possibile. Le mie patate son brutte da morire ma vanno ormai sui tavoli di diversi ristoranti importanti della Toscana, a Milano, a Roma».

Il passo successivo è stato il vino. «Era il mio sogno nel cassetto, e son partito dalla convinzione che con questo cambiamento climatico si potevano fare sperimentazioni di vinificazione anche in luoghi come Pietramala, a quasi 900 metri di altitudine.» Uno dei vigneti più in alto della Toscana, il primo di Firenzuola.

Così nel 2017 con le sue mani ha piantato, fitte per risparmiar terreno, 1200 viti. Ha scelto tre vitigni: il pinot nero che già aveva valorizzato in basso Mugello, poi il pinot bianco, «perché è un vitigno che adoro e quando fatto bene è uno dei più grandi vitigni italiani, anche per i vini bianchi da invecchiamento» e infine il pinot grigio.

Dopo la sua prima «mezza-vendemmia» il viticoltore mugellano ha tirato un sospiro di sollievo: «C’è un grande potenziale, senti l’anima del vino e la varietà. Sono vini molto particolari, a bassa gradazione alcolica. Ma sono vini con una grande acidità, molto profumati e molto particolari. Ho fatto una presentazione con esperti e specialisti del settore, e sinceramente sono rimasti molto sorpresi».

L’esperienza vinicola avviata dalle Alte terre di Pietramala ha colto l’attenzione anche dell’Università di Firenze, che con il prof. Marco Vieri, della Facoltà di Agraria, ora a Pietramala sta studiando questo particolare tipo di coltivazione, monitorando il clima, e con uno studio sulle diversità biologiche della montagna e sulla caratterizzazione dei suoli, scoprendo terreni tra i più sani e ricchi della Toscana in campo vitivinicolo.

Così Menichetti ora ha piantato altre 1200 viti, e conta di impiantarne in questo mese altre 2000, per giungere a una produzione di 4500 bottiglie. Vino di montagna, dalle alte terre di Pietramala.

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