Saldi, in Toscana al via il 5 gennaio, ma sconti e offerte sono già partiti

Faranno acquisti circa 993mila toscani, con una spesa media tra i 119 e i 150 euro a testa. Le previsioni di Confesercenti e Confcommercio e il decalogo all'acquisto di Codacons

Saldi

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Firenze, 3 gennaio 2022 – I saldi partono ufficialmente in Toscana mercoledì 5 gennaio, ma già da qualche giorno molte catene hanno dato il via a promozioni, online e nei negozi.

Trony, ad esempio, già dal 27 dicembre e fino al 19 gennaio propone sconti fino al 50 per cento su tv, elettrodomestici, smartphone. Mega-sconti nei negozi, virtuali e non, della catena Mediaworld, che offre anche l'opportunità di acquistare a rate a tasso zero. Occasioni fino a oltre il 50 per cento da Decathlon, mentre da Ikea fino a martedì 4 gennaio si acquistano a prezzi vantaggiosi i prodotti 'fine serie': da carrelli per cucina a cornici, da cappe a contenitori. Pre-saldi anche da Intimissimi, con prezzi scontati online e nei punti vendita fino al 50 per cento su reggiseni, pantaloni in raso, maglie. Anteprima dei saldi con sconti fino al 50 per cento per H&M member, il programma fedeltà di H&M su app o sul sito. Il concetto, insomma, è che online o nei punti vendita, vista anche la crisi dei consumi, alla fine ogni occasione è buona per fare offerte e sconti. Tanto che, dopo il Black Friday e gli acquisti di Natale, i saldi che stanno per arrivare non riporteranno gli acquisti ai livelli pre Covid.

Secondo le stime di Codacons, il giro d'affari sarà inferiore del 21 per cento rispetto all'inizio del 2020, quando si era ancora – e ancora per poco – nel periodo pre Covid. La spesa media, secondo Confesercenti, sarà di 150 euro a persona, ma il 47 per cento acquisterà per meno di 100 euro. Secondo Confcommercio Toscana, sei famiglie su dieci, cioè circa 993mila toscani, approfitteranno dei saldi, con una spesa media di 119 euro a persona, contro i 115 del 2021 e i 160 euro degli ultimi saldi invernali pre Covid.

“L’attesa è molto alta - dice il presidente di Federmoda Confcommercio Toscana, Paolo Mantovani – perché tra lockdown e restrizioni varie, molti clienti hanno saltato almeno una stagione di acquisti e ora hanno bisogno di rinnovare l’armadio con capi adatti alle temperature più fredde. Ci sono anche i soldi per farlo, visto che, sempre a causa delle restrizioni pandemiche, molti hanno rinunciato a viaggi, feste e ristoranti a Natale, ed ora sono pronti a gratificarsi con qualche acquisto”. “In ogni caso – conclude – per tornare ai livelli di spesa pre Covid ci vorrà ancora molto tempo e si lavora ridimensionando le aspettative”.

“I saldi – commenta Nico Gronchi, presidente di Confesercenti Toscana – sono messi alla prova della variante Omicron. Con oltre un milione di positivi e oltre 2,5 milioni di italiani in quarantena sarà una partenza difficile, ma contiamo sul fatto che nel periodo di durata gli acquisti ripartiranno”.

Ed ecco il decalogo di Codacons per acquistare a saldo in tutta sicurezza, evitando fregature:

1. Conservare sempre lo scontrino Non è vero che i capi in svendita non si possono cambiare. Il negoziante è obbligato a sostituire l’articolo difettoso anche se dichiara che i capi in saldo non si possono cambiare. Se il cambio non è possibile, ad esempio perché il prodotto è finito, avete diritto alla restituzione dei soldi (non ad un buono). Si hanno due mesi di tempo, non 7 o 8 giorni, per denunciare il difetto.

2. Le vendite devono essere realmente di fine stagione La merce posta in vendita sotto la voce 'saldo' deve essere l’avanzo di quella della stagione che sta finendo e non fondi di magazzino. Stare alla larga da quei negozi che avevano gli scaffali semivuoti poco prima dei saldi e che poi si sono magicamente riempiti dei più svariati articoli. E' improbabile, per non dire impossibile, che a fine stagione il negozio sia provvisto, per ogni tipo di prodotto, di tutte le taglie e colori.

3. Girare tra negozi Nei giorni che precedono i saldi andare nei negozi a cercare quello che interessa, segnandone il prezzo. Si può così verificare l’effettività dello sconto praticato ed andare a colpo sicuro, evitando inutili code. Non fermarsi mai al primo negozio che propone sconti, ma confrontare i prezzi con quelli esposti in altri esercizi.

4. Consigli per gli acquisti Cercare di avere le idee chiare sulle spese da fare prima di entrare in negozio, così si è meno influenzabili dal negoziante e si corre meno il rischio di tornare a casa colmi di cose, magari anche a buon prezzo, ma delle quali non si aveva alcun bisogno. Valutare la bontà dell’articolo guardando l’etichetta che descrive la composizione del capo d’abbigliamento (le fibre naturali, ad esempio, costano di più delle sintetiche). Pagare un prezzo alto non significa comprare un prodotto di qualità. Diffidare dei marchi molto simili a quelli noti.

5. Diffidare degli sconti superiori al 50% Spesso nascondono merce non proprio nuova, o prezzi vecchi falsi (si gonfia il prezzo vecchio così da aumentare la percentuale di sconto ed invogliare maggiormente all’acquisto). Un commerciante, salvo nell’alta moda, non può avere, infatti, ricarichi così alti e dovrebbe vendere sottocosto.

6. Servirsi preferibilmente nei negozi di fiducia Oppure acquistare merce della quale si conosce già il prezzo o la qualità. In questo modo è possibile valutare liberamente e autonomamente la convenienza dell’acquisto.

7. Negozi e vetrine Non acquistare nei negozi che non espongono il cartellino che indica il vecchio prezzo, quello nuovo ed il valore percentuale dello sconto applicato. Il prezzo deve essere esposto, inoltre, in modo chiaro e ben leggibile. Controllare che fra la merce in saldo non ce ne sia di nuova a prezzo pieno. La merce in saldo deve essere separata in modo chiaro dalle nuove collezioni. Diffidare delle vetrine coperte da manifesti che non vi consentono di vedere la merce.

8. Prova dei capi E' rimessa alla discrezionalità del negoziante la possibilità di provare i capi. Il consiglio, però, è di diffidare dei capi di abbigliamento che possono essere solo guardati.

9. Pagamenti Nei negozi che espongono in vetrina l’adesivo della carta di credito o del bancomat, il commerciante è obbligato ad accettare queste forme di pagamento anche per i saldi, senza oneri aggiuntivi.

10. Fregature Se pensate di avere preso una fregatura rivolgetevi ad un'associazione dei consumatori oppure chiamate i vigili urbani.  

 

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