Firenze, 18 marzo 2022 – Sono in ginocchio le imprese del settore della carta, 400mila quelle della stampa editoriale e commerciale, per oltre 100mila addetti, che non riescono più a sostenere i rincari. Alcune stanno valutando di fermare la produzione. A lanciare l'allarme Marco Basteri, presidente Unione comunicazione e terziario avanzato di Cna Toscana.
“L’incremento del costo della carta ha assunto dimensioni tali da erodere ogni marginalità e rischia di mettere in ginocchio migliaia di imprese in tutta la Toscana”, spiega Basteri. “In Toscana la carta è aumentata del 20% nelle ultime settimane, ma se consideriamo un periodo più lungo, l’aumento è ancora più cospicuo. A fine 2021 il costo medio era infatti di 1,65 euro al chilo, mentre oggi si trova a circa 2,535 euro al chilo, ovvero a più del 50%”. A questo scenario si aggiungono le problematiche legate alla scarsa reperibilità della materia prima e all’impossibilità, per molte aziende, di partecipare a bandi e gare pubbliche a causa della profonda incertezza legata ai costi che dovranno sostenere in futuro.
Gli aumenti, d'altra parte, hanno riguardato un po' tutto: si va dal 10% in più per i prodotti generici per la sala stampa, a punte del 65% e del 220% per i prodotti chimici per il lavaggio dei macchinari. Molte imprese, già provate dall’emergenza sanitaria, non possono produrre perché hanno difficoltà a trovare le materie prime e a causa degli aumenti dei costi subiranno forti perdite di bilancio e questo potrebbe determinarne la chiusura con la conseguente perdita di posti di lavoro. I rincari per il prezzo all’editore dipendono invece dal tipo di prodotto scelto: per la carta editoriale si stima una media del +6%, mentre per le carte bianche almeno un +10/12%.
Cosa chiedono le imprese “A fronte di questa situazione – afferma il presidente Basteri – chiediamo che le imprese vengano aiutate con politiche ed incentivi che favoriscano la produttività e la continuità negli approvvigionamenti di materie prime e nelle forniture di energia, ampliando e prolungando ad esempio la riduzione degli oneri di rete e di sistema in bolletta. Infine riteniamo necessario introdurre nelle gare di appalto, meccanismi rapidi ed automatici di adeguamento dei prezzi ai costi che le aziende dovranno sostenere”.
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