Fondazione Cr Firenze, Bocca è presidente. Il Cda si spacca. "Ora lavoriamo insieme. Qui niente politica"

Passa con sette preferenze contro le cinque di Rossi Ferrini. Rogari, dimissionario dalla Colombaria, non viene messo ai voti. La mission: "Aiuteremo le famiglie. Io rispondo alla mia coscienza"

Bernabò Bocca

Bernabò Bocca

Firenze, 24 ottobre 2023 - "Ho voluto subito fare un giro per conoscere i dipendenti: sono uno dei più convinti assertori che è la struttura a far vivere un’organizzazione". Sono le prime parole di Bernabò Bocca, sessant’anni il 15 ottobre, appena eletto presidente della Fondazione Cr Firenze.

Pensa di venire a vivere stabilmente a Firenze?

"In tanti mi hanno trattato da straniero. Ma forse non sanno che io ho la residenza in via Il Prato 42 (l’indirizzo del suo hotel a cinque stelle Villa Medici, ndr ). Ho vissuto a Firenze per sedici anni. E continuo a venirci almeno due o tre giorni alla settimana, perché qui ho le mie aziende. Dunque il problema è bello che risolto. E’ una città alla quale sono particolarmente legato".

E’ un incarico prestigioso, l’ente a Firenze è l’istituzione per eccellenza.

"L’ho accettato perché mio padre ha aperto qui il suo primo albergo, mia madre ci è nata e io ci sono arrivato a 23 anni per restarci fino a 41. Ho 12 alberghi in tutta Italia, più volte mi hanno chiesto di spostare la sede altrove, a Roma. Io ho sempre risposto che questa è l’unica cosa che non si può discutere".

Perché?

"A parte il fatto che ci vivo benissimo, ho una forte riconoscenza nei confronti di una città che ha dato tanto alla mia famiglia e che spero di poter restituire almeno in piccola parte".

Da albergatore cosa pensa della delibera di stop agli affitti turistici brevi?

"La legge più giusta è quella che ha fatto New York. Chi affitta la casa in cui vive può fare quello che vuole. Ma chi compra un appartamento per dedicarlo agli affitti brevi avvia un’attività commerciale e deve avere un trattamento come tale. Appoggio i sindaci che vogliono fermare l’assedio: ormai le case non si affittano più agli studenti né alle famiglie. Ma solo ai turisti, a settimane, a giorni, a ore...".

E’ stata un’elezione un po’ movimentata, la sua...

"Cosa vuol farmi dire? Questa è l’istituzione fiorentina più importante. E’ ovvio che ci sia una dialettica quando c’è un’elezione".

Ora cosa succederà?

"Ora si ricompatta. Il mio obiettivo è coinvolgere tutti. Nel prossimo consiglio d’amministrazione, tra due settimane, bisogna riuscire a lavorare tutti insieme. Creando una squadra non personale, non personalistica. Con una gestione collegiale, a partire dall’amministratore delegato di Banca Intesa, Carlo Messina. In un’atmosfera molto positiva, serena e costruttiva".

C’è chi dice che porterà la politica dentro la Fondazione, spostando l’asse verso il centrodestra...

"Non ho mai orientato politicamente nemmeno la Federalberghi che ha 27mila associati in tutt’Italia, neanche quando facevo il parlamentare. Ritengo che la Fondazione debba essere un’istituzione apolitica e apartitica, attenta solo ai bisogni della città. Quindi se la schieriamo da qualche parte, è quella dei cittadini".

Bocca quindi a chi risponde?

"Rispondo alla mia coscienza. Mio babbo mi diceva sempre che non c’è peggior datore di lavoro della propria coscienza. Sarà lei a guidarmi in questi quattro anni".

Non cambia la mission.

"Il tema del sociale è lo scopo di questa Fondazione. Aiutare le famiglie e le piccole imprese che hanno più bisogno. Chi avrà più danno dalla crisi economica ancora più grave che sembra essere alle porte".

E il fiorentino Bocca chi voterà alle elezioni per la scelta del sindaco?

"Non si sa ancora quali sono i candidati... Quando si vota il sindaco si votano le persone e non i partiti. Quando ci saranno i nomi ci risentiamo".

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