Bernardo Marasco è il nuovo segretario generale della Camera del lavoro di Firenze

È stato eletto segretario generale di Cgil Firenze alla presenza di Maurizio Landini e Rossano Rossi: succede a Paola Galgani

Bernardo Marasco con Maurizio Landini

Bernardo Marasco con Maurizio Landini

Firenze, 8 giugno 2023 - Bernardo Marasco è il nuovo segretario generale di Cgil Firenze. È stato eletto oggi, giovedì 8 giugno, dall’assemblea generale dell’organizzazione, con 76 voti favorevoli e 4 astenuti. L’assemblea si è riunita presso la Camera del lavoro in Borgo Greci alla presenza di Maurizio Landini, segretario generale di Cgil nazionale, e di Rossano Rossi, segretario generale di Cgil Toscana. Marasco, già membro della segreteria confederale di Cgil Firenze, succede a Paola Galgani, che è giunta a fine mandato, che ha guidato la Camera del lavoro negli ultimi otto anni e da qualche settimana è membro della segreteria di Cgil Toscana. L’assemblea ha ringraziato e applaudito Galgani per l’attività svolta. Bernardo Marasco, classe 1974, fiorentino, sposato con due figli, entra in Cgil nel 2002, nella categoria Nidil, con un progetto di sindacalizzazione dei precari universitari. Nel 2004 passa in Filtea Cgil, la categoria dei tessili. Alla fine del 2012 diventa segretario generale di Filctem Cgil (la categoria di tessili e chimici): durante questo incarico, affronta, tra le altre cose, la crisi della Richard Ginori di Sesto Fiorentino, che arriva a un passo dalla chiusura ma viene salvata dopo una grande mobilitazione dei lavoratori. Nel 2016 Marasco entra a far parte della segreteria confederale di Cgil Firenze. “Per me è un grande onore e una grande responsabilità – soni state le prime parole di Bernardo Marasco dopo l’elezione -. Ringrazio tutti e tutte, punterò sulla collegialità e il confronto. La nostra Città metropolitana deve essere il territorio del lavoro di qualità, dei saperi diffusi, dello sviluppo sostenibile. Non della rendita, del lavoro povero, delle disuguaglianze. Vogliamo essere un sindacato di proposta, con obiettivi negoziali chiari, in grado di costruire mobilitazione sociale sui questi temi per incardinare un diverso modello produttivo per le nostre comunità”.

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