Attenti alle prove di "fascinazione". Palladino: possono essere 'Inganni'

Nuova prova narrativa per lo scrittore fiorentino

La copertina di 'Non ti preoccupare'

La copertina di 'Non ti preoccupare'

Firenze, 29 dicembre 2020 - Il problema sono le “teste parziali”, quelle di cui parlava Andrea Camilleri: gente capace di agire “solo” nel settore di pertinenza ma poi incapaci di affrontare la vita con una visione generale. Costoro possono essere irretiti in meccanismi più grandi di loro, senza freni di sorta, ma con effetti talvolta tragici. Alla sua seconda prova narrativa con 'Inganni' (Sef editrice) dopo l'esordio in 'Non ti preoccupare' (ed. Mandragora), Domenico Palladino esplora il cono d'ombra della “fascinazione” attraverso una nuova indagine del suo commercialista investigatore, Vittorio Di Santo, che vive a Milano e che è alle prese con un forte cambiamento per la sua vita personale. Da una parte le conoscenze maturate sul lavoro, professionali e umane, lo conducono verso nuove avventure investigative (in 'Inganni' ricostruite con alternanze tra tempo presente e flashback), dall'altra la solitudine viene lambita da una vicinanza inaspettata che gli porta non poco imbarazzo. I due poli della fascinazione sono il professionista Vasco Bellandi e una porta sull'abisso che si chiama Lorenzo Piragine. Ma è in agguato un'altra prova di “fascino”, non meno pericolosa... Timido e solido da una parte, ma tenace nel voler essere vero dall'altra, Di Santo porta nella geografia di Milano un mondo interiore che rispecchia non poche conoscenze della vita di Firenze, dove Palladino lavora, e della Basilicata, dove è nato. Michele Brancale

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