EMANUELE BALDI
Cronaca

Voto al cardiopalma. Sara davanti ad Eike ma soltanto del 3%. Iv e Del Re decisivi

Secondo il sondaggio Ipsos la candidata del centrosinistra sarebbe al 37,3%. L’ex direttore degli Uffizi appena sotto. Renziani in doppia cifra. Male i 5 Stelle.

Sara Funaro sarebbe sotto la soglia psicologica del 40% (un tempo l’asticella del minimo sindaca a Firenze sarebbe stata almeno 45%, ma, si sa, mala tempora currunt in casa dem...).

Di più: la candidata del centrosinistra a trazione Pd – ferma al 37,4% – sentirebbe fortissimo il fiato sul collo del suo competitor, il civico spinto dal centrodestra Eike Schmidt (34,3%) – e non tanto, guardando i numeri effettivi, per un exploit di quest’ultimo rispetto ai candidati dell’opposizione del passato, quanto piuttosto per uno spappolamento a sinistra iniziato nei mesi scorsi e che ora dà i suoi ’frutti’ nero su bianco.

A disegnare questo scenario, ovvero una partita aperta come non mai in riva d’Arno, è il sondaggio Ipsos di Nando Pagnoncelli pubblicato ieri dal Corriere della Sera che disegna una forbice tra i due principali sfidanti per la poltrona più chic di Palazzo Vecchio di appena 3,1 punti percentuali in favore di Funaro.

Tradotto: data per buona la stima sull’affluenza (65,1%), che a Firenze significa poco meno di duecentomila elettori al seggio, significa che tra i due sfidanti ’ballano’ circa seimila voti.

Di fatto un’inezia se si pensa al passato (ultimo esempio le comunali del 2019 con il Dario Nardella bis che stravinse al primo turno con 109.728 voti, pari al 57%, lasciandosi alle spalle Ubaldo Bocci inchiodato a 47.690 croci sulla scheda). Ma come detto, stavolta, la sinistra è super-spezzettata. Sempre secondo il sondaggio non se la passerebbe male la renzianissima Stefania Saccardi, con lei ’Al Centro’, andrebbero l’11,5% degli elettori, indicativamente i delusi del Pd e forse anche qualche moderato di centrodestra.

Restando in ’area’ troviamo la Firenze democratica di Cecilia Del Re con un 5,8% niente affatto disprezzabile. La sinistra critica di Dimitri Palagi si fermerebbe al 5% (oltre due punti in meno rispetto a cinque anni fa) e il Movimento 5 Stelle che ha candidato all’ultimo respiro Lorenzo Masi dopo che l’accordo con i dem è andato all’aria centrerebbe un deludente 4%, quasi dimezzando i consensi presi nel 2019.

Uno sguardo a destra. La civica di Eike Schmidt secondo il sondaggio raggiungerebbe uno sbalorditivo 12,6% diventando addirittura il terzo raggruppamento più votato in città dopo il Pd (dato al 24%, in caduta libera comunque rispetto a cinque anni fa) e Fratelli d’Italia (14,2%). Una dimostrazione muscolare del candidato che tutto sommato non farebbe altro che rimescolare un po’ i consensi (comunque in discreto aumento) dell’area di centrodestra fiorentina drenando un po’ di voti agli stessi meloniani e a Forza Italia ferma, sembra, al 4,5%. Maluccio intanto la Lega al 3,1%.

Le liste degli altri quattro candidati sindaci accumulerebbero in totale poco più del 2%, forse ’caramelline’ per un ballottaggio incerto dove ’tutto fa...’, ma non sufficienti per ottenere alcun seggio in consiglio comunale. Nel dettaglio ci sono Alessandro De Giuli di ’Firenze rinasce’ allo 0,6%, ’Francesco Zini con la sua ’Firenze cambia’ sempre con 0,6% e un gradino sotto Andrea Asciuti di Firenze vera (0,5%) e Francesca Marrazza di ’RiBella Firenze’ (0,5%).

Ma il sondaggio si spinge oltre e prova a configurare uno scenario al secondo turno senza tener conto di eventuali (e tutt’altro che scontati, visti i veleni in città) apparentamenti. Per Ipsos Funaro la spunterebbe e senza neanche particolare fiatone catturando quasi tutto l’elettorato di Del Re (oltre il 90%) e spaccando quello renziano al quale comunque potrebbe prendere intorno ai diecimila voti.

Presumibile che la sinistra critica possa appoggiare il candidato ’meno sgradito’, quindi sempre Funato, o andarsene al mare. Finirebbe, secondo il sondaggio, 57,8% a 42,2%.

Ma è una previsione azzardatissima visti i margini risicati e soprattutto tenuto conto della voce ’indecisi, schede nulle o bianche e astensionisti’ che è addirittura dato al 40%.