DUCCIO MOSCHELLA
Cronaca

La visita di Francesco: sull'altare con il Papa i cardinali Bagnasco e Betori con 240 vescovi

Altri dettagli della visita di martedì 10 novembre LA MAPPA DELLE STRADE CHIUSE / I MOMENTI FORTI DELLA VISITA DI FRANCESCO - VIDEO

Papa Francesco (Olycom)

Papa Francesco (Olycom)

Firenze, 3 novembre 2015 - Cinquantaduemila persone: è il numero definitivo dei presenti alla Messa di Papa Francesco fra una settimana allo stadio Franchi. Questo e altri dati sulla celebrazione che rappresenta il momento culminante dell’abbraccio di Firenze al Pontefice, “cittadino” per un giorno e delegato fra i delegati al Convegno ecclesiale nazionale “In Gesù Cristo il nuovo umanesimo”, sono stati forniti ieri dall’arcivescovo Giuseppe Betori a sei giorni dall’inizio dell’assise. I numeri di quale macchina organizzativa sia in moto la dicono lunga: oltre 1500 fedeli, disabili con i loro accompagnatori, saranno accolti sul terreno dello stadio, il cui manto erboso verrà coperto di sicur cover, un rivestimento che previene i danni da schiacciamento del prato, come si usa nei concerti.

La messa di Papa Francesco, però, va oltre l’appuntamento con una rock star, così nell’attesa fra l’apertura dei cancelli alle 11 e la liturgia alle 15,30, l’intrattenimento affidato a Leonardo Canestrelli, direttore artistico di Radio Toscana, dovrà avvicinare all’arrivo del Santo Padre, creando, come desidera il Papa, l’atmosfera giusta per una messa solenne anche con una serie di video.

Sul presbiterio, un palco di quasi 35 metri per 16 e mezzo sul lato Fiesole, insieme all’altare, realizzato dai detenuti di Sollicciano su disegno dell’architetto Riccardo Damiani, all’ambone che uscirà dalla falegnameria di Villa Lorenzi, ci sarà un grande crocifisso del ‘300, probabile opera della bottega dell’Orcagna, esposto in pubblico per la prima volta grazie al prestito dal notaio Ersoch, e una terracotta di Antonio Berti (datata 1946 e nata come tabernacolo a San Piero a Sieve) che raffigura l’Annunciazione, ricevuta dalla Fondazione presieduta da Domenico Viggiano.

La sede quattrocentesca sulla quale siederà Francesco durante la liturgia è quella del Duomo che la tradizione indica essere appartenuta all’arcivescovo santo, Antonino Pierozzi. I concelebranti principali saranno il cardinale Angelo Bagnasco, presidente della Cei, e il cardinale Betori, assistiti dal cerimoniere pontificio Guido Marini e da quello diocesano Roberto Gulino, ma attorno all’altare ci saranno 240 vescovi, mentre 800 sacerdoti saranno a loro volta concelebranti dal primo settore sul prato.

Oltre 400 i ministri della comunione, che distribuiranno anche ostie per celiaci. Ai lati del palco due torri metalliche alte 16 metri a sorreggere l’impianto audio e due grandi schermi. È prevista la presenza di un traduttore nella lingua dei segni. Arte antica e contemporanea vanno a coniugarsi negli arredi e negli oggetti sacri usati per la celebrazione. Francesco, per esempio, eleverà un calice del ’700 appartenuto all’arcivescovo di allora, Leone Strozzi e custodito in Duomo, mentre l’ostia poggerà su una patena del maestro orafo Paolo Penko, autore anche di 40 calici per la liturgia, della croce in argento posta al centro dell’altare, derivata da quella di San Giovanni Battista presente nell’opera del 1525 di Andrea del Sarto, e del disegno di 600 pissidi per le ostie realizzate in ceramica da aziende di Montelupo.

Le letture sono quelle della Messa di San Leone Magno, che cade il 10 novembre: un brano del Siracide, il Salmo 36 e il Vangelo secondo Matteo sul primato di Pietro. Due i cori che animeranno la celebrazione: quello del Maggio diretto da Lorenzo Fratini e quello della cattedrale e delle parrocchie diretto da Michele Manganelli, accompagnato dall’organista Daniele Dori, per un totale di un migliaio di cantori.

 

è arrivata su WhatsApp

Per ricevere le notizie selezionate dalla redazione in modo semplice e sicuro