
Verso il Tour de France. Affari e presenze in volata : "Vetrina eccezionale. Ma la città è già satura"
Nuovi arrivi, più affari, ma anche ulteriori pressioni sui delicati equilibri cittadini. Li porterà il Tour de France, la grande manifestazione sportiva che prenderà il via il 29 giugno dal piazzale Michelangelo di Firenze, con impatti importanti sulla città. Secondo i calcoli fatti dal Centro studi turistici di Firenze (in una ricerca elaborata lo scorso anno) sono più di 500mila le persone che potrebbero seguire la fase preparatoria e la partenza della prima tappa Firenze-Rimini lungo il percorso toscano, con oltre 20 milioni aggiuntivi di Pil. Per Firenze si parla di 162mila presenze di spettatori che arriverebbero per l’occasione e di altre 138mila da parte di residenti in città e area metropolitana con un "innalzamento del tasso di occupazione dei posti letto fino al 90% a Firenze e al 60% negli altri comuni dell’area". Solo i componenti dell’organizzazione, dei team, dei media, della logistica dell’evento e gli spettatori che arriverebbero in città, nell’area metropolitana e in altri Comuni della Toscana riverserebbero sul sistema economico una spesa di 20,7 milioni di euro. Ma è tutto e solo positivo? "Il Tour de France è una straordinaria occasione e una grande vetrina – è la riflessione di Aldo Cursano, presidente di Confcommercio Firenze, da poco nominato anche rappresentante unico del turismo nella Camera di commercio cittadina – ma va a impattare su una città già piena come non mai di turisti e congestionata da cantieri e lavori. Sono felice che l’evento arrivi, ma mi chiedo se troverà il contesto adatto. Mi domando se, in generale, la città abbia preso la strada giusta. Al momento ci sono code ovunque: davanti ai monumenti, fuori da locali e ristoranti, persino per attraversare il Ponte Vecchio. Tutto e tutti hanno adibito spazi all’accoglienza e molto sfugge a mappature e controlli. Si crea così un flusso pazzesco di gente che si riversa nelle stesse poche strade e piazze iconiche. Il rischio è che Firenze perda la sua anima e resti in mano alla speculazione immobiliare e finanziaria. Vale la pena avere mille turisti che spendono dieci euro a testa o dovremmo sforzarci per averne 100 che ne spendono mille? Più che contati, i visitatori andrebbero pesati – conclude – perché non credo che questo tipo di invasione continua porti grandi vantaggi". "Gli eventi sportivi danno sicuramente il loro contributo, ma va detto che hanno ricadute concrete solo in alcuni settori – spiega Enzo Emilio Cusumano, presidente del Centro guide turismo e referente regionale guide turistiche di Cna – soprattutto nell’ambito del cibo e dei pernottamenti. Molto inferiori sono gli effetti sui flussi dedicati ai monumenti e all’offerta culturale". Ma qual è la fotografia attuale, secondo le guide turistiche? "Personalmente credo che ci sia una crescita stimabile intorno al 2% rispetto allo scorso anno – prosegue – con molti americani e un ritorno di coreani e cinesi. Lenta la ripresa dei giapponesi dopo la pandemia. Stabili gli italiani, che per Pasqua e in occasione dei vari ponti si sono dimostrati molto più cauti e attenti nelle spese. Sembrano inoltre prediligere il Chianti, la campagna e altre città toscane rispetto al capoluogo".
Lisa Ciardi