
Una galleria sotto l’Arno L’idea di un percorso pedonale fa gola a Giani e Nardella
di Niccolò Gramigni
Dal Corridoio Vasariano, simbolo di bellezza in tutto il mondo, all’idea della riapertura di un passaggio sotterraneo sotto l’Arno in modo da collegare la Torre della Zecca e la Torre di San Niccolò. Regione Toscana e Comune di Firenze hanno iniziato a pensare alla galleria, estesa per 250 metri e posta a cinque metri sotto il letto del fiume tra la sponda sinistra e quella destra dell’Arno. Un antico percorso pedonale che potrebbe diventare un luogo turistico e un fiore all’occhiello per i residenti. Il presidente della Regione Toscana Eugenio Giani e il sindaco di Firenze Dario Nardella hanno effettuato un primo sopralluogo, entrando dal lato Torre della Zecca e utilizzando anche un piccolo gommone per verificare le condizioni attuali della struttura. Il sopralluogo col "gommoncino" è in effetti un unicum tanto che qualcuno, ironizzando, ha iniziato a parlare di "patto del gommone" o ha fatto riferimento alle dichiarazioni del ministro Abodi sul restyling dello stadio Franchi dove si chiedeva di allinearsi a Venezia. E, dunque, la scena con l’acqua e il gommone è sembrata un primo passo.
Battute a parte, l’idea è nella testa di Giani da tempo. "Un giorno eravamo col sindaco Nardella a parlare del restauro del museo Casa Siviero in piazza Poggi, che è della Regione - ha spiegato il presidente della Regione -. Abbiamo investito 3 milioni per il restauro, a 40 anni dalla morte di Siviero. In quel momento ho pensato che con un tunnel tutti andrebbero subito a vedere quel luogo". Per passare dalle parole ai fatti e realizzare quella che Giani chiama "la suggestione Oltrarno" servono, parole del presidente, "dai 3 ai 5 milioni di euro". Dalle prime indagini fatte la struttura è integra e, nonostante si sia sottoterra, in condizioni accettabili. Secondo Nardella questo tunnel consentirebbe "un vero e proprio percorso tra le due sponde dell’Arno, in modo anche da cambiare i flussi turistici cittadini. Sarebbe qualcosa di straordinario, forse anche comparabile al percorso aereo del Corridoio Vasariano.
Dall’altro lato del centro c’è il percorso aereo che attraversa l’Arno, da questa parte c’è il percorso sotterraneo che fa esattamente la stessa cosa". Questa parte nascosta di città è piena di storia: verso la pescaia di San Niccolò esiste una galleria binata che faceva parte dell’insieme della vecchia Fabbrica dell’Acqua, demolita nel 1959 dopo la costruzione del nuovo acquedotto dell’Anconella. La galleria era composta da due canali: l’accesso alla galleria era garantito da due pozzi completi di scaletta in muratura uno su ogni riva. Ed è proprio la seconda galleria di manovra, ove insiste il tubo dell’acquedotto, che si intende ispezionare direttamente per ripristinarne l’agibilità. Per passare poi dalle parole ai fatti serviranno tempo e risorse, ma un primo passo è stato fatto. Non è poco.