Francesco Gurrieri
Editoriale
Editoriale

Un diario quotidiano dalla stazione

L’idea fulminante e pur semplicissima è del giovane scrittore Tommaso Giani. Il quale ha deciso di vivere full time, proprio senza alcuna interruzione – giorno e notte – nell’area della stazione di Santa Maria Novella per un intero mese. Niente a che vedere con l’omonimo romanzo di Alessandro Bonsanti e il clima culturale degli anni ’30, tutto è chiaramente esposto nell’Introduzione: "Ci resterò per tutto luglio: tutti giorni, a tutte le ore. Mi immergerò nel caleidoscopio di uno degli scali ferroviari più grandi d’Italia, brulicante di viaggiatori, turisti, pendolari, sbandati, ferrovieri, inservienti, forze dell’ordine, baristi... Passerò giornate e nottate intere sui binari, osservando l’umanità più svariata che sale, scende, lavora, si ubriaca o mendica intorno ai treni". In realtà l’autore fa molto di più, prenderà confidenza con i diversi frequentatori dei sedici binari, con i treni supersmart per i supervip, con le commesse, con la suora della Cappellina del binario 5 e altro ancora. Con un mondo, insomma, che noi comuni mortali viaggiatori abbiamo appena sfiorato e che invece costituiscono la complessa realtà di questo frammento urbano che, forse più di ogni altro, conforma un luogo caratterizzato da storie personali inimmaginabili e talvolta persino strabilianti. Il Giani le narra analiticamente, secondo il giorno e l’ora: perché ogni personaggio che avvicina e con il quale costruisce un rapporto umano, dall’elettricista del Frecciarossa ai cottimisti di Glovo e Deliveroo, dal netturbino della Dussmann ai peruviani di piazza Africa (i gradoni che scendono verso la tramvia), diventano materia narrativa. Così, ogni incontro diventa un ritratto umano, spesso, sofferente; con la propria biografia, talvolta carezzata da un inaspettato sorriso della carità e persino dell’amore. Il volume gode di una premessa di Tomaso Montanari.