REDAZIONE FIRENZE

Un bullone nel riso al pomodoro. Alla Rossini mensa sotto accusa

L’episodio, denunciato da una mamma, è accaduto nella primaria del Quartiere 1: la conferma del Comune. Il dado di acciaio sarebbe caduto da un macchinario del centro cottura nel piatto di una scolara. .

di Elettra Gullè

FIRENZE

Un bullone, probabilmente caduto da un macchinario del centro cottura, è finito nel piatto di una bambina di terza della scuola primaria Rossini. Episodio molto spiacevole ieri l’altro durante la mensa. I bambini erano come ogni giorno intenti a pranzare, quando una bambina si è alzata in piedi, con in mano il piatto: riso al pomodoro. Ma con un intruso all’interno: un bullone. Immediatamente la studentessa ha segnalato il fattaccio alla maestra ed alla sporzionatrice, che ha subito fatto vedere il corpo estraneo al responsabile dell’azienda di ristorazione. A riferire l’episodio è una mamma, il cui figlio ieri era a mensa: "La bimba ha subito segnalato la pericolosa presenza nel piatto. Naturalmente tra tutti c’è stato grande sconcerto. Poi, i bambini hanno proseguito il loro pasto, certo guardando con particolare attenzione tra i chicchi di riso".

Palazzo Vecchio conferma l’accaduto, sottolinenando il fatto che "la bambina ha subito segnalato la cosa alla sporzionatrice e che dunque non ha per fortuna ingerito alcunché". Tutto tace dal comprensivo Verdi, di cui fa parte la primaria Rossini. Il dirigente Giacomo Forti, da noi contattato, non si è fatto trovare. Anche le maestre, per ora, preferiscono non dir nulla. In quella mensa i pasti sono forniti dalla ditta Camst, che opera al centro cottura della Mameli. Dal Comune di Firenze si fa presente che, negli ultimi tempi, non ci sono state segnalazioni riguardo problemi in mensa. Insomma, il servizio funziona.

È la stessa mamma con cui abbiamo parlato a confermarlo: "Il cibo è buono. Mio figlio mangia sempre tutto con gusto. E, con lui, i compagni". Insomma, il bullone come incidente di percorso? Può darsi. Ma certo non sarebbe mai dovuto accadere. Cosa sarebbe successo se la bambina non fosse stata attenta? Era lo scorso ottobre quando, proprio al centro cottura della Mameli, ci fu un problema di cottura della pizza. In quel caso tutte le famiglie protestarono. La ditta si scusò ed anche Palazzo Vecchio, che non addebitò quel pasto. Furono i babbi e le mamme a riversare la loro rabbia sui social e a postare una serie di immagini – in particolare sul profilo Facebook ’Ugo la Tartaruga’, dove vengono spiegate alcune ricette – in cui si vedeva una pizza a dir poco gommosa e immangiabile. L’episodio appena citato aveva rimesso al centro dei riflettori i refettori scolastici dei quali non si parlava più da tempo.