“Fra tre giorni lavorerai a Cuneo”: la richiesta della profumeria Modus alle dipendenti

Si tratta di quattro donne, tutte con figli: “Tre di noi hanno il part-time: prendiamo poco più di 800 euro”. Stamani presidio con la Cgil: “Questo è un licenziamento mascherato”

Firenze, 29 maggio 2023 - Come potrebbe mai una donna con figli trasferirsi in soli tre giorni a Cuneo per motivi di lavoro? E’ la richiesta fatta alle quattro lavoratrici della profumeria Modus (ex Douglas) di via Milanesi. “E meno male che, in teoria, l’azienda dovrebbe pensare alla bellezza e, più in generale, al benessere delle donne…”, è l’amaro sfogo delle lavoratrici.

Solo una di loro, adesso in maternità, è full time. Le altre tre hanno un part-time. Per questo, la richiesta avanzata dall’azienda sa ancora più di beffa. “Come potrei andare a Cuneo per poco più di 800 euro al mese?”, si sfogano le signore, stamani scese in presidio davanti all’ormai ex sede di lavoro insieme alla Filcams Cgil, che parla senza mezzi termini di “un inaccettabile licenziamento mascherato”, senza che si sappia peraltro “che fine farà il negozio di Firenze”.

“Si tratta di un fatto gravissimo - accusa il sindacato -. Fino a pochi giorni fa, l’azienda rassicurava sindacato e istituzioni sulla salute dei negozi. Secondo noi il numero dei trasferimenti, almeno undici a livello nazionale, dovrebbe portare all’apertura della procedura di licenziamento collettivo”. “Che modus sono?”, si legge sulle magliette delle dipendenti. E la bambina di una di loro sventola un cartello: “La mamma non si tratta in questo modus”. Eh, già.

“E’ da vent’anni che lavoro qui. Sono una delle più anziane - dice Cristiana Giannelli, 50 anni e due figli di 10 e 16 anni -. Mercoledì mi è arrivata la lettera di trasferimento immediato, da stamani, a Mondovì, Cuneo. Venerdì pomeriggio ci è addirittura giunto il nuovo orario. È stata una doccia fredda per tutte noi. Da parte dell’azienda, non c’erano avvisaglie, ma solo grandi sorrisi. Speriamo a questo punto di riuscire ad ottenere la disoccupazione…”. “Il colmo è che l’azienda parlava di grosso investimento su Firenze - punta il dito Lara Collesano dell’Rsa aziendale -. E adesso non si sta interfacciando coi sindacati. Non abbiamo alcuna risposta e questo è inaccettabile. Io ho 46 anni e lavoro qui da 16. Questo è un licenziamento mascherato. Non si può chiedere a delle mamme di andare, in soli tre giorni, in un’altra città”.

A Francesca Zappavigna, 53 anni, l’azienda invece il 2 marzo scorso le ha chiesto di trasferirsi a Faenza. “Ho avuto un crollo nervoso e mi sono ammalata - racconta la signora -. Sono poi riuscita a tornare a lavorare, ma adesso alle mie colleghe è arrivata questa proposta incredibile, assurda. Io ho il mutuo da pagare, un figlio da mantenere all’Università… Come facciamo ad andare avanti? Siamo tutte nella stessa situazione. Ed abbiamo un’età in cui è difficile ricollocarsi”. Alcune clienti si fermano in segno di solidarietà: “Ma com’è possibile che vi abbiano richiesto una cosa del genere? In che mondo viviamo?”, non si capacita un’anziana. E Valentina Berti della Filcams Cgil: “E meno male che qui c’è una forte delegata sindacale. Non sappiamo, purtroppo, quante lavoratrici in Italia abbiano subito lo stesso trattamento…”.

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