Autostrade, bloccati i lavori della terza corsia, "Infrastrutture al palo"

Toscana, l'assessore regionale Ceccarelli spiega la situazione

Lavori per la costruzione della terza corsia autostradale

Lavori per la costruzione della terza corsia autostradale

Firenze, 18 ottobre 2018 - Nuovo stallo per le infrastrutture toscane. Dopo i casi dell’aeroporto fiorentino di Peretola e del sotto-attraversamento Tav, a restare in sospeso è adesso la terza corsia autostradale tra Incisa Reggello e Valdarno. Ad annunciarlo è stato l’assessore regionale ai trasporti, Vincenzo Ceccarelli, dopo l’annullamento da parte di Autostrade per l’Italia di alcuni incontri che si sarebbero dovuti svolgere in questi giorni per mandare avanti il progetto.

Assessore, cosa succede?

«Succede che stavamo creando un tavolo di lavoro con Società Autostrade e i Comuni interessati al passaggio della terza corsia tra Incisa Reggello e Valdarno. Ci eravamo sentiti a fine luglio e ci saremmo dovuti confrontare di nuovo a settembre. Poi, dopo la tragedia di Genova, abbiamo provato a riprendere il confronto, ma Società Autostrade ci ha fatto sapere di non poter andare avanti. Tutto è sospeso: terza corsia e opere collaterali, come il nuovo ponte sull’Arno».

Quali sono le cause?

«Ci hanno spiegato che la ventilata revoca delle concessioni a Società Autostrade da parte del Governo, dopo la tragedia del ponte Morandi a Genova rende impossibile, per Autostrade, intraprendere nuovi progetti. Completeranno quelli già in esecuzione ma non ne inizieranno altri. Piuttosto prevedono di avviare un contenzioso legale e questo ci preoccupa molto».

Che rischi ci sono?

«Restare in sospeso per un tempo lunghissimo, senza infrastrutture che invece sono essenziali e che servono subito».

Ci sono pericoli per altre opere?

«Per la terza corsia tra Incisa e Valdarno lo stallo è ufficiale, ma abbiamo timori anche per quella sull’A11. In questo caso siamo già agli espropri ma non è detto che non si blocchi tutto. Le altre terze corsie, Firenze Sud-ILe altre terze corsie, Firenze Sud-Incisa e Barberino-Firenze Nord dovrebbero invece andare avanti. Oltre al tema delle terze corsie ci sono poi molte altre infrastrutture sulle quali regna l’incertezza».

Quali?

«Prima di tutto, ovviamente, l’ampliamento dell’aeroporto di Peretola a Firenze e il sotto-attraversamento Tav di cui si parla ormai ogni giorno, con continue ipotesi, passi indietro e cambi di idee che rendono difficilissimo guardare avanti. Ma registriamo una lentezza eccessiva anche per la Due Mari e la Tirrenica. Soprattutto nel secondo caso abbiamo chiesto al ministro Toninelli di riattivare il tavolo fra Regione, Anas e Sat, ma stanno passando mesi e siamo sempre fermi».

Come Regione cosa farete?

«Continueremo a sollecitare e a spiegare l’importanza di queste opere. Lo sviluppo di Peretola è essenziale e non certo concorrenziale con quello di Pisa. Il sotto-attraversamento servirà sia all’alta velocità che al trasporto regionale e, anzi, abbiamo chiesto a Rfi di raddoppiare i binari sulla linea direttissima a partire dal Valdarno per decongestionare Firenze. Tutte le opere progettate sono necessarie, non solo per la Toscana, ma per l’intero Paese: è necessario realizzarle prima possibile».

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