Strage dei Georgofili, il verbale di trenta anni fa: "C’era un borsone pesante"

Nel 1993 il portiere di via de’ Bardi vide due uomini e una donna discutere. "C’erano una Mercedes e un furgonato". Ma oggi il ricordo è molto sbiadito

Le drammatiche immagini dei soccorsi nella notte del 27 maggio 1993

Le drammatiche immagini dei soccorsi nella notte del 27 maggio 1993

Firenze, 18 settembre 2022 - Aveva visto su La Nazione gli identikit di due uomini, Vincenzo Barreca, quando, pochi giorni dopo l’esplosione che aveva devastato Firenze, contattò il comandante della stazione Uffizi, suo amico, il maresciallo Giuseppe Storchi, per raccontargli quello che, a mezzanotte - il Fiorino esplose alle 1.04 del 27 maggio 1993 - aveva visto davanti allo stabile dove abitava e di cui era il portiere. Il 7 luglio successivo, dopo i contatti con i carabinieri, con i quali parteciò alla realizzazione di un “photo-fit”, venne chiamato dalla digos. Con le sue indicazioni venne disegnato un identikit, che il II comitato della commissione parlamentare antimafia ha rispolverato dopo 30 anni, inserendolo nella relazione conclusiva di un lavoro che riscrive in parte la verità giudiziaria acquisita. Per la commissione, ci furono mani esterne a potenziare la bomba caricata dalla mafia sul Fiorino, collocato in via dei Georgofili. E secondo la commissione, il momento del “potenziamento” dell’autobomba, con dell’esplosivo di tipo militare “estraneo” al tritolo portato dalla Sicilia, potrebbe essere avvenuto proprio durante la scena raccontata dal portiere Barreca. Perché, riferì Barreca, "appoggiata al portone ho visto inoltre una borsa da viaggio di tela plastificata colore blu scuro, di grandi dimensioni".

"Alle ore 24.10 è arrivata una macchina grigia metallizzata, di grosse dimensioni, con 4 fari, 4 sportelli, che poi ho riconosciuto per una Mercedes, seguita da un piccolo furgonato di colore bianco". La Mercedes si fermò davanti al portone, dove si trovavano due uomini, "e ne è scesa, dal posto del passeggero, una donna dispetto giovanile, alta circa 1,70, che indossava un vestito blu con gonna e giacchetta che mi ha ricordato quelli in uso alle hostess e scarpe con i tacchi, mora con i capelli corti, un po’ tirati indietro, con viso piccolo, molto carina". Barreca descrive una scena concitata: la donna impreca, invita i due a fare in fretta, mentre apre lo sportello posteriore del macchinone: "i due uomini hanno sollevato la borsa, uno da una parte e uno dall’altra, mettendola sul sedile posteriore. Ho notato che la borsa, per la forma che ha assunto nell’atto di sollevarla, doveva pesare parecchio".

Poi disse di aver visto partire la Mercedes e dietro il Fiorino. Ma quando, nel 2019, la Commissione ha riconvocato il portiere di via dei Bardi, il ricordo era molto sbiadito. "Dal 1993 mi vengono a cercare ora? E chi le ricorda le cose?", ha risposto quando gli è arrivata la comparizione per la testimonianza.

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