Strage di via dei Georgofili, "Firenze non dimentica"

Sono passati ventinove anni da quel 27 maggio del 1993. Nardella: "Ancora oggi rimangono la rabbia e il dolore. Continuiamo a chiedere giustizia"

Commemorazione della strage dei Georgofili  (Giuseppe Cabras/New Press Photo)

Commemorazione della strage dei Georgofili (Giuseppe Cabras/New Press Photo)

Firenze, 27 maggio 2022 - Firenze ha ricordato i suoi morti, uccisi dalla mafia, nell'attentato di via dei Georgofili. Ieri sera, 26 maggio, in piazza della Signoria, si è tenuto l'omaggio alla memoria delle vittime. Molte le autorità intervenute, le associazioni presenti da Firenze e dai comuni vicini. Sopra l'arengario un palco allestito per l'occasione e le immagini originali di quella notte maledetta proiettate sulla facciata di Palazzo Vecchio. Poi uno spettacolo teatrale e uno musicale prima del corteo silenzioso, il tutto nel ricordo di quel giovedì 27 maggio 1993. Poche, in verità, le persone presenti alla cerimonia.

Dopo l'apertura della commemorazione con i saluti istituzionali, il monologo dell'attrice esperta di teatro nelle scuole, Tiziana Giuliani, ha monopolizzato l'attenzione. Dagli istanti subito dopo la chiamata d'emergenza di quella notte, l'artista ha poi ripercorso gli attimi tragici dell'attentato dal punto di vista dei soccorsi in una narrazione che ha avuto protagonisti i vigili del fuoco. Tutti in piedi al termine dello spettacolo teatrale. Forte la commozione mantenuta viva dalle immagini storiche proiettate sulla grande facciata in pietra con i momenti dell'intervento delle squadre di soccorso tra macerie e fiamme, in cerca di superstiti. Poi i musicisti del conservatorio Frescobaldi di Ferrara hanno accompagnato con l'ensamble di trombe barocche l'inizio della marcia silenziosa per rendere omaggio alle vittime. L'intera famiglia Nencioni il padre Fabrizio, la mamma Angela e le figlie Nadia di nove anni e Caterina di 50 giorni e il giovane studente di architettura di 22 anni Dario Capolicchio arso vivo dalle fiamme nell'appartamento dove risiedeva, proprio di fronte alla sede dell'Accademia dei Georgofili.

Il corteo silenzioso è partito da Palazzo Vecchio con due agenti della municipale a cavallo in testa e, a seguire, la corona portata da due agenti un uomo e una donna in alta uniforme, il gonfalone con giglio rosso in campo bianco e le tre chiarine, rappresentanza simbolo del Comune di Firenze. Presenti il sindaco Dario Nardella, il presidente della regione Toscana Eugenio Giani, alcuni sindaci della città metropolitana, il procuratore capo di Firenze, Giuseppe Creazzo, il prefetto di Firenze Valerio Valenti, l'ex ministro della Giustizia Alfonso Bonafede, il vice presidente del Csm, David Ermini, e l'associazione dei familiari delle vittime della strage.

Commemorazione della strage dei Georgofili  (Giuseppe Cabras/New Press Photo)
Commemorazione della strage dei Georgofili (Giuseppe Cabras/New Press Photo)

"Il 27 maggio 1993 alle ore 1:04 un boato scuote la città. Dario, Angela, Fabrizio, Nadia e la piccola Caterina perdono la vita: la mafia colpisce Firenze con la strage dei Georgofili. Ancora oggi rimangono la rabbia e il dolore. Continuiamo a chiedere giustizia e ricordiamo le vittime. Firenze non dimentica", ha detto Nardella.

Il corteo è passato per via Vacchereccia, Por Santa Maria e poi dritto da via Lambertesca fino a via dei Georgofili dove, proprio sotto la Torre de' Pulci, un picchetto di vigili del fuoco era in attesa. La corona è stata deposta in segno di rispetto e di ricordo, la campana della Martinella ha suonato, uno, due, tre, quattro rintocchi profondi, totali e poi il Silenzio intonato da una delle chiarine.

è arrivata su WhatsApp

Per ricevere le notizie selezionate dalla redazione in modo semplice e sicuro