Soffocato da un boccone, choc al ristorante

La corsa da Barberino a Careggi, poi il decesso. L’uomo, 34enne della provincia di Modena, era in Mugello per una gara di pesca

di Paolo Guidotti

BARBERINO DEL MUGELLO

Era venuto in Mugello, con un paio di amici. E avevano deciso di concludere la loro giornata di divertimento e di passione per la pesca sportiva con una bella bistecca, in un ristorante nei pressi del casello autostradale di Barberino di Mugello. Ma d’un tratto la tragedia. Un boccone di traverso, i polmoni che rimangono senza aria, i soccorsi, la corsa in ambulanza. Ma per Stefano Milani, 34 anni, di Pavullo, non c’è stato niente da fare. E’ accaduto domenica. Il giovane pescatore aveva partecipato a una gara del campionato italiano di pesca alla trota, che si era tenuta a Dicomano, nel lago Citerna.

E prima di tornare a Pavullo i tre amici non potevano non fermarsi in Mugello, per gustare qualche specialità locale. Così si sono fermati vicino al casello di Barberino, al ristorante Ondalunga, l’ex-Don Chisciotte. E dal menù hanno scelto la fiorentina. Tavoli all’aperto, ovviamente, una cinquantina di persone a pranzo. Erano quasi le 14 e d’improvviso Milani ha iniziato a tossire. Non riusciva più a respirare. "Chiamate il 118", qualcuno ha gridato, e il titolare del locale, Eros Vassallo è corso fuori.

"Il 118 è stato subito chiamato - racconta triste Vassallo -, e mi sono precipitato. Ho visto l’uomo disteso a terra, e c’era un medico, che si trovava anche lui a pranzo, intento nei soccorsi. Poi è l’uomo stato caricato sull’ambulanza". Ma non c’è stato più niente da fare. Circa un’ora dopo, come spiegano i carabinieri della compagnia di Borgo San Lorenzo, guidati dal comandante Michele Arturo, è stato constatato il decesso. Letale un boccone di carne, anche se la causa esatta della morte la accerteranno gli esiti dell’autopsia, disposta dal pubblico ministero Giulia Tramonti, ed effettuata a Careggi. I soccorritori sono infatti riuscire a tirar fuori almeno parte del bolo-killer.

E nel ristorante barberinese, tra i commensali e il personale dell’Ondalunga c’è stato grande turbamento. "Siamo sconvolti - racconta Vassallo - era un anno e mezzo che non si lavorava, avevamo riaperto, la gente aveva ripreso a venire, eravamo contenti. Ora siamo stati ghiacciati da questa tragedia, come se fosse un colpo definitivo. I ragazzi sono scoppiati a piangere: erano tornati a lavorare dopo tanto tempo e ci siamo trovati davanti a un uomo morto in modo assurdo. Com’è possibile perdere la vita così?"

Stefano Milani era molto conosciuto a Olina di Pavullo dove risiedeva: imprenditore agricolo, la sua famiglia gestisce un noto ristorante Lago Ponte Vecchio di Olina, un locale anch’esso con laghetto per la pesca sportiva. E la passione per canne e lenze aveva conquistato fin da giovanissimo Milani, che era membro della società sportiva Lago Azzurro di Bairo e che in Mugello, a pescare era venuto varie volte.

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