E' morto Silvano Sarti, partigiano: combatté per la liberazione di Firenze

L'annuncio su Facebook del sindaco Dario Nardella. Camera ardente a Palazzo Vecchio

Silvano Sarti (New Press Photo)

Silvano Sarti (New Press Photo)

Firenze, 25 gennaio 2019 - La sua voce potente e piena d’enfasi ha incantato per anni i ragazzi delle scuole, e tutti coloro che hanno amato ascoltare le sue storie della Resistenza. Sivano Sarti, 95 anni, nome di battaglia ‘Pillo’, ci ha lasciati questa notte. Nel 1944 si unì alla brigata Sinigaglia per combattere l’invasore nazista. Dopo la guerra scelse l’impegno sindacale, poi la testimonianza.

E’ stato presidente provinciale dell’Anpi per più di otto anni. Era nato a Scandicci, e fino all’ultimo non ha mai smesso di andare nelle scuole, girare per le strade fiorentine a raccontare gli orrori della guerra, le barbarie del fascismo, la battaglia di ragazzi giovanissimi che decisero di schierarsi con gli alleati per liberare gli italiani dalla dittatura.

Anche il sindaco di Firenze Dario Nardella lo ha ricordato con un messaggio commosso. «Il partigiano Silvano Sarti ci ha lasciati. Se ne è andato in questa fredda notte fiorentina, in silenzio. Un uomo alto, forte, energico, è stato piegato dal tempo - scrive Nardella - Lui che aveva combattuto con i partigiani per liberare la nostra Firenze dai nazifascisti, medaglia d’oro al valore militare. Lui che non ha mai dubitato da che parte stare. Lui che ha passato tutta la sua vita a parlare con i giovani, a discutere con gli operai, sempre in prima linea».

Cordoglio è arrivato da tutto il mondo della politica, del sindacato, delle associazioni di volontariato e delle autorità militari, visto che Sarti aveva ricevuto la medaglia d'oro al valor militare per la sua attività nella Resistenza. Commosso anche il ricordo del sindaco di Scandicci, Sandro Fallani, che ha postato una delle sue frasi ricorrenti: «Perché i valori di chi si batte per la pace, la concordia la solidarietà, son così superiori alle loro cialtronaggini che tra chi si batte solo per i valori del consumo e chi si batte per valere internamente ma lo sai che differenza che c'è! Se non è al tocco, l'è alle quattro e mezzo, si vince noi». 

La camera ardente è stata allestita in Palazzo Vecchio nella giornata di venerdì dalle 16 alle 19. Sabato dalle 9 alle 19. Domenica 27 gennaio 2019 alle 9,30 si terrà una commemorazione nell'Arengario di Palazzo Vecchio alla presenza dei rappresentanti nazionali dell'Anpi e dei cittadini che vorranno partecipare. 

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