Firenze, nasce la scuola del futuro: aule speciali, impianto fotovoltaico e una serra

Come cambia la "Dino Compagni", in cui le lezioni cominceranno a settembre 2019

Un rendering che mostra come sarà la scuola

Un rendering che mostra come sarà la scuola

Firenze, 2 dicembre 2018 - Anticipo di festa nella mattina di domenica 2 dicembre al cantiere in fase di ultimazione della scuola media Dino Compagni al Campo di Marte. A fare gli onori di casa e a spiegare lo stato di avanzamento dei lavori la vicesindaca e assessore all’Istruzione Cristina Giachi.

La nuova scuola attesa da anni, dopo la demolizione del precedente immobile a causa dell’amianto, entrerà in funzione a settembre del 2019, anche se la consegna chiavi in mano a Palazzo Vecchio avverrà già a primavera e, nei locali già pronti, è già in preparazione un calendario di eventi a partire da gennaio.

Del rifacimento della Dino Compagni si parla, a dire il vero, dal 2010, ma i prima di poter dare il via al cantiere è stato necessario trovare una sede alternativa per i circa settecento studenti che la frequentano. «La chiave di volta – spiega Giachi – è stata l’individuazione dell’ex pensionato dell’Istituto per ciechi Nicolodi. Dopo il trasloco ci sono voluti due anni per la costruzione del nuovo plesso scolastico».

Nel mezzo il solito ritardo da ricorso al Tar di una delle ditte escluse dalla gara. Ora però il cantiere è davvero quasi al termine. La nuova Dino Compagni è più grande del vecchio edificio ed è costruita secondo i precetti della sostenibilità ambientale. L’investimento complessivo è stato di oltre 12milioni di euro per realizzare 24 classi di scuola secondaria di primo grado che ospiteranno quasi settecento alunni.

La nuova Dino Compagni però non avrà solo aule ‘classiche’: ce ne saranno di speciali per le riunioni, per la pittura, per la musica, per lo studio della biologia oltre ad piccolo anfiteatro esterno, una palestra che potrà ospitare anche il pubblico (ha i requisiti del Coni per la partite di serie B dei tornei di pallacanestroe pallavolo) e, fiori all’occhiello, non una tradizionale aula informatica ma un laboratorio multimediale dove gli alunni potranno sperimentare le nuove tecnologie informatiche e una serra biodinamica.

Oltre a una capannina meteorologica, spazi didattici all’aperto, un’area verde ad alta biodiversità, di un percorso salute esterno, di un impianto fotovoltaico, di una vasca di accumulo delle acque meteoriche. Tutto gestito con le nuove tecnologie informatiche. Tutti questi spazi saranno a disposizione della scuola, ma anche dei cittadini del quartiere.

«Spesso le scuole vengono aperte alla cittadinanza per particolari iniziative, ma questa – insiste Giachi – è la prima scuola in città pensata e costruita con gli spazi e la funzionalità di un centro civico avanzato».

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