Infanticidio a Scarperia, chiesta la decadenza della paternità genitoriale per Patriarchi

La richiesta dela procura dei minori di Firenze. Niccolò Patriarchi, accusato di aver ucciso il figlio di un anno: "Di quella sera non ricordo nulla"

Il luogo della tragedia (foto Germogli) e, nel riquadro, Niccolò Patriarchi

Il luogo della tragedia (foto Germogli) e, nel riquadro, Niccolò Patriarchi

Scarperia (Firenze), 18 settembre 2018 - Niccolò Patriarchi, il padre di Scarperia che venerdì 14 settembre ha ucciso il figlio Michele a coltellate, rischia di perdere la paternità genitoriale. La procura dei minori di Firenze ha infatti chiesto la decadenza al tribunale. Patriarchi è anche padre di un'altra figlia, miracolosamente rimasta illesa grazie alla protezione della madre, nella serata di follia.

Intanto l'Azienda Sanitaria precisa che per Patriarchi non è mai stato attivato alcun Tso (Trattamento sanitario obbligatorio). L’uomo da quanto risulta dalla relazione sanitaria "è stato seguito dal Servizio di salute mentale in due diversi periodi: dall’aprile 2013 al febbraio 2014 e dal dicembre 2017 al maggio 2018". "In precedenza - si legge nella nota dell'Asl - nel periodo intercorrente ed in quello successivo risultano altre fasi di cura sia presso i servizi pubblici che da specialisti privati.

Nel febbraio scorso l’uomo, che manifestava condotte violente ed aggressive, soprattutto in ambito familiare, fu condotto dai carabinieri al pronto soccorso e, in quell’ occasione, fu ricoverato volontariamente nel servizio psichiatrico di diagnosi e cura dell’Ospedale di Borgo San Lorenzo". "Dopo le dimissioni  - spiega l'Asl - Patriarchi era tornato a vivere con i genitori e aveva ripreso il programma di controlli ambulatoriali con visite programmate, proseguite con esito positivo fino a maggio scorso. A giugno, contattato telefonicamente per un nuovo appuntamento, l’uomo aveva riferito ai servizi della Ausl che preferiva rivolgersi ad uno specialista privato".

Intanto Patriarchi continua a ripetere che di quella sera  non ricorda assolutamente niente. "Non so cosa è successo. Non ho idea di quello che ho fatto".  Racconta di ricordare un momento sereno, sul divano del salotto, poi il rumore della notifica di un messaggio sul cellulare della moglie. In quel momento sarebbe scoppiato il delirio di cui non ha ricordo. 

Stefano Brogioni

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