
Salvini sfida l’Europa. Avviso a Meloni e Tajani: "Un errore fatale dividersi a Bruxelles"
"Davide ha sconfitto Golia che sembrava invincibile e oggi qua a Firenze, da tutta Europa donne e uomini, armati di buon senso, coraggio e fede, sconfiggeranno un gigante che è il primo nemico dell’Europa". Il leader della Lega Matteo Salvini, dalla blindatissima Fortezza da Basso di Firenze, si cala nella parte del pastore biblico, infila la mano in tasca e tira fuori pietra e fionda per lanciare l’assalto al gigante ’Golia-Ue’, una "realtà burocratica, massonica che vuole distruggere radici, valori, identità del nostro continente".
A ’Free Europe’, la convention dell’ultradestra organizzata da ’Identità e democrazia’ – in formazione rimaneggiata viste le assenze dei big del conservatorismo del vecchio continente (su tutti l’olandese Geert Wilders e la francese Marine Le Pen che rimedia con un videocollegamento) ma comunque ’muscolarizzata’ dai duemila partecipanti – il ’frontman’ del Carroccio, da un lato alza talmente tanto i decibel da farli diventare troppo acuti anche per i compagni di governo di Fratelli d’Italia e Forza Italia (i primi a oggi con i conservatori di Ecr, gli azzurri di Tajani con i popolari europei, per ora al governo con i socialisti) e dall’altro innesca una domenica di strali di sdegno del Pd (e non solo) e, a livello locale, la protesta rabbiosa delle sinistre fiorentine e delle frange antagoniste che per fortuna si (auto)argina in una contestazione pacifica.
Anche il sindaco dem Dario Nardella non fa nulla per nascondere l’irritazione per l’ospite ’scomodo’ con il quale battibecca da giorni e – pur precisando che "Firenze non caccia nessuno anche se è incompatibile con i valori dell’ultradestra" – in giornata va a sorreggere un maxi-striscione dell’Europa al piazzale Michelangelo. In una domenica fredda e limpida, a ogni modo, il ’grazie capitano’ Salvini si prende con forza la scena lanciando, sulle note del ’Canto libero’ di Lucio Battisti, il suo manifesto per l’Europa delle ’Madripatrie’ dove "il centrodestra può portare a una rivoluzione solo se unito".
Eccolo, il nocciolo, l’appello ai suoi a Roma: "Il governo italiano governerà per 5 anni. Io con Giorgia e Antonio lavoro benissimo. Ma agli amici del centrodestra dico: come stiamo prendendo per mano l’Italia per riportarla a crescere, sarebbe un errore fatale dividere il centrodestra in Europa". I toni sono tosti anche se lo stesso Salvini prima di partire lancia in resta lima gli spigoli: "Non siamo un cantiere nero, anzi qui c’è un’ onda blu. – assicura –. I dati ci dicono che oggi siamo la quarta forza politica al Parlamento europeo. L’obiettivo diventare la terza". Poi si accende. "La nostra idea di Europa è fondata sul lavoro e non sull’auto elettrica o tassa sulla casa – tuona –. Un’idea totalmente diversa rispetto a quella di von der Leyen, di Lagarde e Soros, l’Europa dei banchieri".
Reazioni? Un fiume. Il leader di Italia Viva Matteo Renzi al vetriolo: "Ha scelto di stare alla Fortezza da Basso che oggi è Debolezza da Basso perché non c’è nessuno, gli hanno dato il bidone in tanti, povero Salvini". La presidente di Azione Mara Carfagna è inferocita: "Fosse serio e credibile dovrebbe dimettersi dal governo di cui è vicepremier e la Meloni dovrebbe cacciarlo a pedate". Chiara Braga, capogruppo Pd alla Camera: "Salvini ha portato i peggiori rappresentati delle destre europee. E da lì ha attaccato i più fragili, le donne, i diritti civili. Il tutto condito con una bella dose di antisemitismo. Ma Salvini abbaia alla luna: l’Europa è più forte delle farneticazioni della sua destra xenofoba e razzista".