Nardella e Rossi: un appello contro il razzismo

Lanciata una "mobilitazione in difesa della democrazia e dei diritti umani" con una manifestazione nazionale a Firenze

Enrico Rossi e Dario Nardella

Enrico Rossi e Dario Nardella

Firenze, 19 giugno 2018 - Un appello contro il razzismo e un invito alla mobilitazione in difesa della democrazia e dei diritti umani, dando vita a una manifestazione nazionale a Firenze contro "la propaganda" del nuovo Governo e in particolare del ministro dell'Interno Matteo Salvini. Lo hanno lanciato il presidente della Regione Toscana Enrico Rossi e il sindaco di Firenze Dario Nardella. "Il nuovo governo si è subito contraddistinto per la sua propaganda basata sulla discriminazione razziale ed etnica - sottolineano Rossi e Nardella -. Certamente il numero uno di questa propaganda è il ministro dell'Interno, nel silenzio sconvolgente e accondiscendente dei suoi alleati".

"Lanciamo un appello al Presidente della Repubblica e al mondo dell'informazione perché le parole degli esponenti di questo governo siano valutate negli effetti lesivi dei principi costituzionali, e chiamiamo" tutti "a sottoscrivere» il testo e impegnarsi per organizzare nella prossima settimana una manifestazione pubblica, dandoci appuntamento a Firenze".

Per sottoscrivere l'appello, si legge ancora, occorre inviare una mail all'indirizzo: insiemecontroilrazzismo gmail.com. Per Rossi e Nardella, 2questa propaganda manipola e distorce il linguaggio con metodo scientifico. Usa le ansie, le paure, le fragilità dei cittadini, spingendoli verso l'odio e il disprezzo degli altri. I poveri diventano cattivi, pericolosi e, soprattutto, stranieri, con parole d'ordine solo apparentemente nuove ma connesse alle pagine più nere della storia italiana".

"Il nostro monito non è un'esagerazione. Le leggi razziali non arrivano per caso, ma fermentano lentamente, attraverso l'individuazione di presunti nemici del popolo eletti a capro espiatorio e attraverso l'istigazione all'odio. Gli immigrati di oggi come gli ebrei, gli omosessuali, i rom e i sinti negli anni '30".

"Libertà e democrazia non sono mai scontate - aggiungono -: si conquistano e si difendono giorno dopo giorno. Non possiamo star fermi". Nardella e Rossi sottolineano che "è giunta l'ora che si facciano sentire le voci di tutte le persone oneste e libere, come singoli e in ogni formazione sociale: scendiamo in strada, animiamo le piazze e i luoghi di lavoro, le sedi dei partiti, dei sindacati, dell'associazionismo laico e cattolico, dando vita a un'insorgenza democratica. Per risvegliare le coscienze dormienti e per ricordare che nessuno è al riparo. «Oggi - scrivono ancora - questo nuovo razzismo proviene dal basso e dall'alto e propaga il suo messaggio in forma anonima e pervasiva sui social network, in un crescendo indegno e in una generale acquiescenza".

"Ora è giunto il momento di mobilitarsi - concludono Nardella e Rossi - per difendere la nostra democrazia da una minaccia che ci è familiare e che dobbiamo essere in grado di riconoscere da lontano"

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