Rivolta in Galleria "Agli Uffizi servono nuove assunzioni" Presidio dei dipendenti

Iniziativa di protesta di Cgil, Cisl e Uil per chiedere l’ampliamento dell’organico: "Drastica e importante riduzione del personale dal 2010. E’ necessario sbloccare il turnover, i lavoratori non ce la fanno più"

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Hanno accettato di lavorare il 2 gennaio, anche se era lunedì e quindi giorno di riposo settimanale. Ma hanno anche colto l’occasione per ricordate alle migliaia di turisti e fiorentini quali siano le loro sempre più pesanti condizioni di lavoro.

Per questo ieri mattina i dipendenti degli Uffizi hanno partecipato al sit-in organizzato da Fp Cgil-Cisl Fp-UilPa nel piazzale davanti alla Galleria, per denunciare la carenza di personale e richiedere nuove assunzioni.

"Chiediamo con forza un numero adeguato di assunzioni di nuovo personale e la stabilizzazione dei lavoratori precari “a chiamata” che già lavorano nei nostri musei - hanno ribadito –. Solo con l’arrivo di nuovo personale si potrà garantire a tutti i cittadini di visitare in sicurezza e quando più lo desiderano le meraviglie di questo complesso museale, invidiato dal mondo intero".

Si ricorda infatti che gli Uffizi, insieme al Corridoio Vasariano, Palazzo Pitti e il Giardino di Boboli fanno parte del complesso museale delle Gallerie degli Uffizi, che dal 2015 costituiscono per numero e qualità di opere, uno delle più importanti istituzioni museali del mondo ed un vanto per Firenze, la Toscana e tutta l’Italia. Numeri importantissimi, che dovrebbero tener di conto anche dell’aspetto occupazionale. Ma che pare proprio non essere così. "Affluiscono circa 4 milioni di visitatori l’anno - ricordano i sindacati –, con un ricavo di 30 milioni di euro circa, a cui si deve aggiungere tutto l’indotto dalla ristorazione, l’accoglienza alberghiera, le guide turistiche, solo per fare alcuni esempi ed il commercio in generale".

Il ministero però non sembra tenerne conto, visto che dal 2010, a seguito del blocco delle assunzioni voluto dal Governo allora in carica, il numero del personale ha subito una drastica e importante riduzione, a causa anche dei pensionamenti per raggiunti limiti d’età.

"I lavoratori hanno sempre garantito, comunque, un elevato standard di aperture e qualità della visita ma sempre più a fatica a causa del blocco del turnover - sottolineano le organizzazioni sindacali –. Per tamponare le carenze di organico sono stati inseriti nei musei dipendenti di aziende private e pubbliche (in house) che spesso operano con contratti “a chiamata”, o contratti a tempo determinato, con tutte le difficoltà che comporta l’avvicendamento di personale privo di formazione specifica dell’organizzazione del lavoro".

Per questo i dipendenti denunciano la sempre maggiore difficoltà nel riuscire a garantire lo standard di apertura richiesta, sia ordinaria che straordinaria. In particolare si sottolinea la difficoltà di garantire le aperture straordinarie, che solitamente coincidono con giorni di festività e di maggior afflusso di visitatori. Da qui la richiesta di un numero adeguato di assunzioni attraverso lo scorrimento della graduatoria del concorso Addetti alla Fruizione, Accoglienza e Vigilanza.

Olga Mugnaini

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