Ritirate 30mila dosi di AstraZeneca in Toscana. Scadono a ottobre, che fine faranno?

Sono nelle farmacie in attesa che la struttura commissariale le riprenda

Il vaccino anti Covid AstraZeneca

Il vaccino anti Covid AstraZeneca

Le farmacie hanno ritirato i lotti del vaccino AstraZeneca che non vengono più somministrati negli hub della Toscana. Si tratta di 28.300 dosi con scadenza ottobre 2021 che ora le farmacie aspettano vengano ritirate dalla struttura commissariale nazionale.

Ma che fine faranno? Con una scadenza così ravvicinata sarà possibile inviarle ai Paesi poveri dove il programma Covax è ancora indietro rispetto alle previsioni? Il governo all’inizio di agosto ha donato 1,4 milioni di dosi alla Tunisia. Il problema riguarda anche Johnson&Johnson. A metà luglio quasi metà delle fiale di questo vaccino era ferma in frigorifero.

Il problema è anche quello delle date di scadenza. E a tal proposito ogni Paese ha fatto a modo suo. Per evitare di ritrovarsi con dosi inutilizzabili, il Canada ha scelto di estendere la validità di un mese. Lo stesso hanno deciso gli Stati Uniti con Johnson&Johnson, valido sei settimane in più per decreto. L’Olanda, invece, ha buttato via 200mila dosi, suscitando lo sdegno del medico vaccinatore dell’università di Leida Dennis Mook-Kanamori.

In Africa già al 15 luglio scorso erano state distrutte 450mila dosi di vaccini scadute, quasi tutte di AstraZeneca. La causa: il ritardo della spedizione da parte dei paesi donatori.

Le disparità sono evidenti: se la campagna di immunizzazione ha già raggiunto il 60% dei cittadini nei paesi sviluppati, siamo a poco più del 2% in quelli poveri. Mentre milioni di dosi si stanno distruggendo in tutto il mondo, proprio per le date di scadenza.

Ilaria Ulivelli

 

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