Rimborsi Imu Ne hanno diritto 160 famiglie

Ora si possono richiedere le imposte ’ingiustamente’ pagate, come stabilito da una sentenza, per i coniugi che risiedono in case diverse

Rimborsi Imu Ne hanno diritto 160 famiglie

Rimborsi Imu Ne hanno diritto 160 famiglie

di Sandra Nistri

Imu disgiunta: ci sono i criteri per i rimborsi. La giunta calenzanee ha infatti approvato una delibera con le modalità per la restituzione della tassa pagata da nuclei familiari nei quali marito e moglie abbiano residenze in Comuni diversi per motivi di salute o di lavoro. Pagamento non dovuto, come stabilito da una sentenza della Corte Costituzionale dell’ottobre scorso che aveva ribadito il diritto all’esenzione per entrambi gli immobili sconfessando la linea tenuta dal Comune di Calenzano e da altre amministrazioni, compresa quella di Bologna. Il problema, fra l’altro, non riguarda pochi residenti: sono infatti 160 in totale le famiglie del territorio coinvolte nella vicenda Imu disgiunta con rimborsi da erogare che complessivamente si aggirerebbero intorno al milione di euro. Cifra insostenibile per il Comune che, infatti, ha subito parlato di rimborsi da effettuare a più riprese ed in diverse tranche. Ora la delibera approvata dà seguito a quanto annunciato in consiglio comunale dal sindaco Riccardo Prestini e dall’assessore ai Tributi Damiano Felli oltre che in occasione di incontri con i cittadini interessati e le associazioni di proprietari. Fra l’altro nel bilancio pluriennale di previsione approvato a fine aprile dal consiglio comunale è già prevista la dotazione economica per i rimborsi dovuti che, in prima battuta, come già ripetuto più volte, saranno riconosciuti a chi ha pagato l’Imu senza ricevere gli avvisi di accertamento per poi concludere con chi, invece, ha ricevuto gli avvisi.

In particolare, dalla delibera della giunta comunale, emerge che il Comune non intende avviare d’ufficio l’autotutela (ovvero l’annullamento d’ufficio degli atti) ma la domanda di riesame dell’avviso di accertamento per l’eventuale cancellazione deve essere presentata dagli stessi contribuenti, "a pena di decadenzainammissibilità, entro il termine di cinque anni dalla data del relativo versamento". Visto però che per diverse famiglie interessate dalla vicenda il termine di cinque anni è già trascorso alla data di approvazione della delibera è fissato un termine di salvaguardia per la presentazione delle domande che dovranno però essere presentate, inderogabilmente, entro il prossimo 30 giugno.

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