Rifle, il grido dei lavoratori: "Non deve finire così" / FOTO

Sit in davanti ai cancelli dopo il fallimento. Sos a imprenditori che possano rilanciare il marchio salvando l'occupazione

Il presidio di fronte ai cancelli della Rifle

Il presidio di fronte ai cancelli della Rifle

Barberino di Mugello, 6 ottobre 2020 - Stamani, martedì 6 ottobre davanti ai cancelli della Rifle, in via Matteotti a Barberino di Mugello  si sono radunati i lavoratori che col fallimento dell'azienda hanno perso il posto e con loro i rappresentanti sindacali e il sindaco barberinese Giampiero Mongatti. Un presidio organizzato in modo rapido, per dare un segnale: il fallimento oramai c'è, ma potrebbe non essere finita la vicenda di un marchio storico dell'abbigliamento italiano. La richiesta avanzata stamani è stata una e una sola: creare le condizioni affinché realtà imprenditoriali vogliano subentrare, acquistando il marchio ma soprattutto l'attività. Per garantire un futuro occupazionale ai 96 lavoratori adesso in cassa integrazione ma privi al momento di una qualsiasi prospettiva.

"Non siamo qui solo per esprimere solidarietà e sostegno ai lavoratori -dicono Alessandro Lippi della Filctm Cgil e Gianluca Valacchi della Femca Cisl -, ma  perché non ci rassegniamo: un marchio come questo è ancora appetibile e contiamo che, con il lavoro delle parti sociali e delle istituzioni, qualche imprenditore si faccia avanti e provi a rilanciare la Rifle, salvaguardando i livelli occupazionali.

Anche il sindaco di Barberino è d'accordo e sostiene le richieste di Cgil e Cisl e dei lavoratori: "E' un'azienda storica -dice Mongatti- in Mugello da oltre mezzo secolo. Da tempo si sapeva che la situazione era complicata. Ma è giusto battersi perché non sia il fallimento l'ultima parola di questa importante storia imprenditoriale".

è arrivata su WhatsApp

Per ricevere le notizie selezionate dalla redazione in modo semplice e sicuro