Renzi: "Da Firenze alla conquista dell’Europa"

Frecciate all’"amico fraterno Nardella" sull’aeroporto. E la tirata di giacchetta a Giani: "Eugenio, facci il rigassificatore a Piombino"

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di Olga Mugnaini

"Abbiamo fatto l’8% in due mesi, vi immaginate che cosa possiamo fare in due anni?"

A Firenze Italia Viva (insieme ad Azione di Calenda), ha fatto quasi il doppio, arrivando al 15%. E non c’è dubbio che la motrice trainante sia stato lui, il super Renzi che nel suo protettorato in riva all’Arno resta il Matteo nazionale.

Per questo ieri sera ha riunito al Tuscany Hall il popolo che lo ha votato nei collegi fiorentini, per un brindisi accompagnato da salame, pecorino, e penne al pomodoro. Per tutti, adulti-anziani euforici a caccia di un selfie, ma anche molti giovani per la verità più composti, c’era la colonna sonora dei Coldplay con “Viva la Vida“, a spargere entusiasmo e a ricordare che, musicalmente parlando, è proprio adesso che comincia la salita.

Seicento gli affezionati che si erano prenotati alla serata con buffet, almeno ottocento gli intervenuti, insieme ai fedelissimi, agli eletti e ai candidati che, anche se non entrati in parlamento, hanno comunque tirato la carretta e fatto un gran bel risultato, primi fra tutti Stefania Saccardi al Senato e Gabriele Toccafondi alla Camera.

Sul maxi schermo con lo sfondo della cupola del Brunelleschi illuminata, campeggia la scritta Grazie Firenze. Renew Europe.

Perché il messaggio, a parte le solite posizioni sul governo della Meloni "che non è un problema ma neanche la soluzione", Renzi ribadisce il concetto-progetto: conquistare l’Europa, la nuova Europa, senza la quale l’Italia avrà solo guai. "Io vedo tre schemi di gioco - ha spiegato Renzi – . Da un lato una destra sovranista, dall’altro una sinistra alla Conte, Bettini-D’Alema, e nel mezzo noi che crediamo in Macron. Questo spazio qui che oggi è al 15%, nel giro di due anni può crescere in Italia. Cioè, penso che la scritta Renew Europe è destinata ad essere maggioranza nei prossimi anni i nel nostro Paese e potenzialmente speriamo in Europa. Se la Meloni sta con Orban, noi stiamo con Macron".

Applausi, cori, foto, video, domande, tanto che per tutti quegli orfani della Leopolda, Renzi ha dovuto prendere a prestito gli adagi alla Benigni: "Boni..., sì la rifacciamo la Leopolda, date tempo". Ma fra battute su Letta che ha regalato le elezioni alla destra, gli affondi e le annunciate querele a Giuseppe Conte, e gli auspici di arrivare presto alle riforme istituzionali ("Io sono favorevole all’elezione diretta del Presidente del Consiglio"), il leader di Italia Viva si lascia un finalino per gli amici del posto: "Nardella è un amico fraterno, abbiamo lavorato insieme da sempre non c’è da avvisare nessuno - conclude Renzi –. Certo è che qualcosa non ha funzionato, se chi votava Pd votava per candidati contro l’aeroporto... A Eugenio Giani diciamo una cosa semplice: fai questo benedetto rigassificatore a Piombino".

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