Firenze, Sos pronto soccorso. E’ maxi affollamento: mancano i posti letto

Medici: si punta a cento specializzandi da fuori Toscana

Al lavoro in ospedale

Al lavoro in ospedale

Firenze, 10 dicembre 2022 - Se non cambierà qualcosa, se non ci sarà un intervento rapido del governo o della Regione, i pronto soccorso degli ospedali fiorentini "si avviano verso la tempesta perfetta". Che si scatenerà "nei giorni delle feste natalizie". Le prove generali di una situazione, ormai insostenibile, ci sono già state. E a mettere in guardia su ciò che potrà avvenire nei prossimi giorni e nelle prossime settimane sono il direttore delle Specilaistiche mediche dell’Asl Toscana centro, Giancarlo Landini, e il direttore del pronto soccorso di Santa Maria Nuova Michele Lanigra. "L’influenza sta determinando un maxi afflusso di malati in ospedale", spiegano. I numeri parlano, anzi dettano legge. La stragrande maggioranza dei ricoveri, 4 su 5, si rende indispensabile a causa di patologie respiratorie in pazienti fragili, in particolare anziani che hanno bisogno di cure importanti, tra polmoniti, broncopolmoniti, insufficienze respiratorie in quadri già compromessi. "Vediamo molti più casi di influenza che di Covid, con un rapporto di uno a dieci in questo momento", spiega Lanigra.

E a Careggi è già ingorgo. Molti pazienti arrivati in pronto soccorso il giorno dell’Immacolata aspettano ancora un letto in reparto. Con il personale a ranghi ridotti la struttura non riesce a reggere afflussi superiori ai 270 pazienti al giorno, ora siamo a una media di 340. E la situazione non è destinata a migliorare.

"Alle sei del pomeriggio della vigilia della festa c’erano sessanta persone in attesa di visita e a mezzanotte diversi attendevano da oltre dodici ore. Oltre alle 25 persone in attesa di un posto letto, alcune da due giorni", è la denuncia del segretario Nursind di Careggi, Luca Bigi.

"Una situazione imbarazzante: è questa la sanità d’eccellenza che tanto decantano l’assessore Bezzini e il governatore Giani?", incalza il consigliere regionale leghista Giovanni Galli.

I problemi sono molti. E non riguardano soltanto i pronto soccorso. I tempi medi di degenza si sono allungati, quasi raddoppiando: da 8 a 14 giorni. I motivi? Popolazione più anziana, meno posti letto disponibili, le cure intermedie che sono state drasticamente ridimensionate. Perché? Manca il personale.

Si cerca di trattare gli anziani a domicilio con i Girot (le unità specialistica di intervento con geriatra). Ma non è sufficiente.

Quando i medici di famiglia non ci sono, nei ponti festivi, gli ospedali scoppiano. E il personale è stanco. C’è un accordo tra Regione e aziende sanitarie per la gestione dei medici che arrivano dal concorso di medicina interna: sono 160, circa 60 specializzati quasi tutti già all’interno del sistema che vogliono uscire dai pronto soccorso, o che cercano il trasferimento da ospedali periferici: il tentativo è quello di accontentarli per non perderli. Poi 100 specializzandi che arrivano da fuori Toscana, sperando che li lascino venire.

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