REDAZIONE FIRENZE

Processo cantiere comunale La versione del sindaco Omoboni "Denuncia non partita da noi"

II parere del primo cittadino: "La sentenza fa chiarezza per i prossimi passaggi".

Processo cantiere comunale La versione del sindaco Omoboni "Denuncia non partita da noi"

La recente pubblicazione della sentenza di assoluzione degli addetti del cantiere comunale di Borgo San Lorenzo, con le motivazioni, getta nuova luce anche su uno degli aspetti politicamente più delicati. Da parte delle opposizioni, varie volte, si è imputato al sindaco Paolo Omoboni (in foto) e all’allora assessore al Personale Claudio Boni di essere stati i promotori, attraverso una denuncia, dell’avvio dell’indagine, condotta dalla Guardia di Finanza, per accertare abusi e mancanze durante l’orario di lavoro tra gli operai del cantiere. Il sindaco nota: "È sempre sbagliato fare di tutta l’erba un fascio, ci sono provvedimenti diversi, patteggiamenti da 6 a 24 mesi di reclusione, con condanna sospesa e relativo licenziamento, assoluzioni per fatti di lieve entità dal punto di vista penale, assoluzioni perché il fatto non sussiste, spesso con una sproporzione tra i procedimenti e mezzi applicati, la lunghezza del processo e gli esiti. Ma la sentenza fa chiarezza su tanti aspetti, ed è importante per i prossimi passaggi amministrativi". E Omoboni rilegge le motivazioni ed evidenzia come gli atti dimostrano che l’inchiesta giudiziaria non sia partita su input dell’amministrazione comunale . "Un primo inquadramento dell’indagine – si legge nella sentenza – è stato offerto dal teste in servizio presso la Guardia di Finanza che si è occupato dell’attività di osservazione svolta a seguito di alcune segnalazioni, provenienti dalla cittadinanza, che lamentavano una presunta inefficienza". E ancora: "Tutto ciò è stato riportato in un’annotazione di polizia giudiziaria condivisa con i superiori gerarchici, delle cui risultanze sono stati poi informati anche il sindaco, l’assessore e il responsabile dell’ufficio tecnico". Gli amministratori sarebbero stati dunque informati dopo. "Le cose – nota il sindaco Omoboni – sono andate proprio così, e sarebbe stato sufficiente leggere la documentazione già disponibile dal 2020". E mostra il verbale di udienza del 20 febbraio 2020, dove il finanziere parla di "attività di iniziativa, a seguito di segnalazioni che, abitando in un contesto ristretto come quello di Borgo San Lorenzo, erano venute in qualche maniera a nostra conoscenza". Omoboni scorre altre pagine, e quando un avvocato della difesa domanda: "Sulla denuncia, lei ha parlato di una certa relazione con l’amministrazione comunale nel periodo antecedente l’indagine" il teste delle Guardia di Finanza replica "ma nessuna denuncia, nessuna querela", e all’incalzare dell’avvocato: "Poi in atti si trova una denuncia del sindaco, dell’assessore, di fronte al vostro comando", la risposta è ripetutamente negativa.

Paolo Guidotti