
Un’importante novità viene annunciata in occasione della prossima festa di San Lorenzo: il restauro di una delle due porte bronzee di Donatello, poste nella sacrestia vecchia della basilica. A darne l’annuncio il presidente dell’Opera Medicea Laurenziana Paolo Padoin, e il priore monsignor Marco Domenico Viola. La porta riportata all’antico splendore dall’Opificio delle Pietre dure, grazie ai contributi fondamentali della Fondazione della Cassa di Risparmio di Firenze, sarà visibile all’inizio del prossimo anno in una mostra che si terrà a Palazzo Strozzi, dove sarà possibile ammirare anche l’altra porta, in attesa di essere recuperata.
"L’altro grande sogno – rivela Padoin – è di aprire un collegamento con Palazzo Medici Riccardi e con le Cappelle Medicee, un percorso che segua tutta la vita dei Medici, dalla casa, alla chiesa, alle tombe di famiglia".
Non è tutto, per quanto riguarda San Lorenzo: la basilica potrà infatti essere una delle sedi per il grande incontro dei vescovi e dei sindaci del Mediterraneo che si svolgerà a Firenze il 10 settembre, quando la basilica ospiterà un evento della Caritas nazionale in preparazione al convegno dei ministri dell’Agricoltura del G20 sull’eco-sostenibilità e l’inclusione sociale.
Come sempre la festa di San Lorenzo, il 10 agosto, è un momento per fare il punto su tutti gli aspetti sociale, economico, religioso, culturale del quartiere. Ci sarà l’Arcivescovo cardinale Giuseppe Betori, e ci sarà la tradizionale offerta dei ceri da parte del Comune. Le celebrazioni inizieranno lunedì 9 alle 17,30 con i primi vespri, alle 18 la Messa. Martedì 10, Messe alle 8 e alle 9; alle 9,30 ufficiatura corale, alle 10,45 l’accoglienza dei ceri votivi offerti dal Comune, alle 11 la concelebrazione eucaristica presieduta dal cardinale Betori, alle 17 i secondi vespri, con venerazione della reliquia di San Lorenzo, e alle 18 la Messa pomeridiana. Tutto il giorno la basilica sarà aperta per la preghiera; ma non per le visite.
Nell’anno che Papa Francesco ha voluto dedicare a San Giuseppe, le celebrazioni laurenziane richiameranno un’attenzione particolare al “San Giuseppe Lavoratore” dipinto da Pietro Annigoni nel 1964: "E’ una delle immagini più belle – commenta monsignor Viola – molto forte e delicata, San Giuseppe raffigurato come artigiano e come tenero custode di Gesù. Fu voluta da monsignor Giuseppe Capretti, il priore di allora. Durante tutto l’anno di San Giuseppe, ai lati del quadro di Annigoni, sono stati posti due bozzetti del Maestro, gentilmente concessi dalla vedova Rossella".
Intanto sono riprese a buon ritmo le visite dei turisti italiani e stranieri. Dal primo luglio si sono registrati oltre 20mila visitatori, pur con orario di apertura ridotto rispetto al passato. Con il biglietto d’ingresso (7 euro) è possibile ammirare la basilica, il chiostro, il museo del tesoro e la mostra "Natura collecta natura exibita”" ospitata nei locali sotto la chiesa e organizzata dal Museo della Specola e dal Sistema museale universitario fiorentino. I visitatori trovano materiale che li aiuta nella comprensione del complesso sacro: un volantino in italiano e inglese e un’app da scaricare sullo smartphone, con i contenuti tradotti in sette lingue. "In tal modo – spiega Padoin – cerchiamo di dare un contributo fattivo alla ripresa dell’attività culturale ed economica della città e del quartiere, penalizzati dalla lunga emergenza pandemica".