Pitti Futuro e nuovi vertici Dolce e Poletti in corsa

L’ad di D&G, Alfonso, potrebbe succedere a Claudio Marenzi alla presidenza. Per Napoleone un’importante consulenza e al suo posto il direttore generale

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Tre giorni sotto i migliori auspici con i numeri dei buyers che sono tornati a lievitare per questa edizione numero 103 di Pitti Uomo. Da oggi saranno smontati gli stand, ma per Pitti Immagine comincia invece a risuonare il walzer per i futuri assetti.

I giorni della fiera infatti sono stati colorati non solo dalle collezioni maschili e per gli amici a quattro zampe, novità dell’edizione, ma anche dal calcio-mercato per la successione ai vertici della società presieduta fino a febbraio da Claudio Marenzi. Il suo mandato è in scadenza e molti scommettono che non si andrà a un terzo mandato. Sarebbe un’eccezione, ma tutto può essere.

A decidere sarà, seppure in concertazione con tutti gli attori interessati, il Centro di Firenze per la moda italiana, guidato da Antonella Mansi, perché è qui che si decidono i destini societari di Pitti Immagine.

A far capire che si potrebbe andare a un rinnovo della governance è stato il sindaco Dario Nardella che, prima ancora del taglio del nastro numero 103, ha auspicato un ricambio, in modo che la città abbia una squadra pronta ad affrontare le sfide di domani. "Finora – ha detto – Pitti ha fatto un grandissimo lavoro e ringraziamo Raffaello Napoleone. Ma sappiamo anche che il management per ragioni oggettive va a concludere questa fase che è stata entusiasmante. Ora dobbiamo costruire una nuova generazione che guidi la moda per il futuro almeno per i prossimi dieci anni".

Fra i nomi più accreditati per la poltrona della presidenza di Claudio Marenzi c’è quello di Alfonso Dolce, amministratore delegato della Dolce & Gabbana. Un profilo che si adatterebbe alla tradizione di Pitti Immagine, per la quale si è sempre cercato un personaggio non fiorentino, che sapesse dare la dimensione più nazionale. Tante volte è stato corteggiato Brunello Cucinelli, e anche a questo giro qualche tentativo è stato fatto, ma, sembra, con scarsi risultati.

Raffaello Napoleone dovrebbe poi lasciare la poltrona di amministratore delegato. Oltre alla pensione lo aspetta un contratto di consulenza interno, visto il grande contributo dato in questi lunghi anni di attività, come ricordato dallo stesso Nardella. Al suo posto si profila una soluzione indolore, facendo salire di grado il già ben collaudato direttore generale Agostino Poletto.

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