L’ultima spaccata alla tabaccheria ha riacceso la questione della sicurezza in piazza Dalmazia. Non solo furti, ma anche baby gang, spaccio, personaggi molesti. E residenti e commercianti si spaccano su due fronti: chi nota un’emergenza irrisolta e chi lo declina come un effetto collaterale, ma fisiologico della gentrificazione della periferia qui come in tutte le città.
"Passando in bici lungo il Terzolle un ragazzo col monopattino, agitato, mi ha insultata senza ragione – racconta Anna Carrai, residente –. La sera in piazza ci sono sempre stranieri a bere, ci vorrebbe più sicurezza".
"La zona è peggiorata – spiega Valentina Pierucci del negozio di moda – Paura non ne abbiamo, perché ormai ci si è fatto il callo, ci si abitua anche al peggio… però prima questa era una bella zona, ora no. La sera c’è spaccio, c’è il coprifuoco dalle 18 in poi non si esce e tenere aperto un negozio è sopravvivenza. La tramvia ha portato un bel servizio, ma al contempo ha peggiorato le frequentazioni".
"Un po’ di paura c’è, ne capita una ogni poco. La tramvia ha portato benefici ma anche tanti problemi – considera la residente Vanessa Merelli – E’ cambiata le gente che abita in zona".
"Esco solo di giorno, la sera ho paura di essere rapinata e buttata in terra, sono successi episodi del genere e a 81 anni rischierei", dice Licia Sieni.
"Non è solo Firenze o piazza Dalmazia ma è tutta Italia: Roma, Milano, Torino… persino nei paesini del Sud – sottolinea Alessandra Garuglieri, dello storico negozio di articoli sportivi – Cosa dobbiamo fare? Stare in casa se no si rischia? Purtroppo qui eravamo abituati bene, era una zona tranquilla. Si è cominciato a sentir dire di baby gang e spaccio alle Cure, sembrava impossibile, comunque lontano. Poi pian piano sono arrivati anche a San Iacopino e ora in piazza Dalmazia, fa effetto perché è una novità. Ma in altre città più grosse il problema è quadruplicato, anzi in piazza Dalmazia permangono bei negozi, un bel mercato ed è rimasto uno dei pochi centri commerciali rimasti veramente belli e attivi, grazie a commercianti che si tramandano da nonno a nipote. La piazza va esaltata e raccontata anche per questo aspetto, non solo per la sicurezza".
Carlo Casini