"Per la morte di Tiziana non basta indignarsi"

L’addio all’operaia vittima del lavoro. Don Momigli dall’altare: "Serve mobilitazione". Palloncini viola e la dedica: "Sei il nostro angelo"

"Adesso sei il nostro angelo". Una scritta commovente, affidata a palloncini bianchi e viola, nel giorno dell’ultimo saluto a Tiziana Bruschi. I funerali dell’operaia 58enne, venuta a mancare dopo quaranta giorni di sofferenze in ospedale dopo che un pancale le era caduto in testa mentre era al lavoro in azienda. La messa dell’addio si è tenuta nella chiesa di Santa Maria ed è stata celebrata da don Giovanni Momigli, che è anche il direttore Ufficio problemi sociali e lavoro della diocesi di Firenze.

A dare l’ultimo saluto alla donna, poco prima delle esequie è arrivato anche il sindaco di Scandicci Sandro Fallani.

"Di fronte a tragedie come quella di Tiziana – ha detto don Momigli nell’omelia davanti ai familiari e agli amici della donna scomparsa – non è sufficiente indignarsi, occorre agire. E dobbiamo tutti impegnarci non solo nella ricerca della giustizia per questa vita strappata ai suoi cari, ma anche a una sensibilizzazione maggiore verso temi fondamentali come la sicurezza sui luoghi di lavoro. E’ inconcepibile pensare che ancora oggi si possa perdere la vita sul posto di lavoro. Serve una mobilitazione generale, da parte dei sindacati, delle istituzioni, delle stesse parti datoriali".

Alla chiesa di Santa Maria sono arrivati in tanti per dare il loro commosso saluto a Tiziana Bruschi. La famiglia, i conoscenti, gli amici i colleghi di lavoro. Un dolore composto il loro, in attesa di avere giustizia, di capire come siano andate effettivamente le cose quel maledetto 2 settembre all’interno della Sistema srl, che produce stampi in plastica e componentistica per le auto. Tiziana ha preso in testa un pancale carico di merce, caduto da tre metri d’altezza. Dopo essere stata soccorsa è stata trasportata al pronto soccorso, ma era già in gravi condizioni.

La donna ha lottato a lungo nel reparto di neurochirurgia dell’ospedale di Careggi, ma non ce l’ha fatta, non si è più risvegliata.

I familiari hanno presentato una corposa denuncia ai carabinieri di Scandicci. Per accertare i fatti, e attribuire eventuali responsabilità, la procura ha aperto un fascicolo. Si indaga per omicidio colposo. L’ultima morte sul lavoro a Scandicci risale a un anno fa, quando un operaio edile è caduto da un’impalcatura perdendo la vita. Uomini e donne strappate all’affetto dei propri cari. Come Tiziana, che amava i nipotini, era tifosissima della Fiorentina e aveva un pensiero gentile per amici e conoscenti. Amava la vita e la famiglia Tiziana, ma ha incontrato un destino assurdo che lascia l’amaro in bocca e tanto dolore.

Fabrizio Morviducci

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