Stefano
Grifoni
Questo mondo è separato tra umanità ricca e povera, dove ciascuno a suo modo crede nella giustizia e ognuno ha la propria idea di amicizia e fratellanza e la propone come meglio crede. In questo contesto i rapporti tra le persone sono cambiati soprattutto per mancanza di chiarezza, per egoismo e pensiero solo di sé. Pensare solo a se stessi vuol dire prendere le distanze dalle persone e vivere di rassegnazione. Quando ci occupiamo degli altri lo facciamo perché la nostra generosità sia riconosciuta socialmente o sperando che questa porti a qualche forma di ricompensa emotiva costituita semplicemente dalla gratitudine della persona aiutata. Invece una volta ottenuto da qualcuno ciò che si desidera, ci si dimentica delle promesse fatte per ottenere ciò che si è ricevuto. Aspettare una ricompensa secondo gli psicologi è tipico delle persone con un carattere fragile e immaturo e può incidere sul processo decisionale e sul comportamento umano. Segno di maturità sarebbe quello di agire senza pensare ad alcuna ricompensa la cui attesa fa crescere il senso di gratuità. Se abbiamo un giusto comportamento la ricompensa è nel comportamento medesimo e non chiede altro. Ma nelle persone si insinua spesso la cortigianeria, la falsità e l’imprudenza malattie che possono infettare i rapporti sociali. Non possiamo pensare sempre e solo a quello che ci è dovuto. Purtroppo la gente paga di solito soltanto ciò che la consola o la inganna non ciò che le è utile.. Per molti fortunatamente gratuità e ricompensa sono contenute all’interno dell’amore per il lavoro che si fa e della vita che conduciamo quando siamo convinti che ne valga la pena. Solo questo pensiero può rendere sereno il nostro animo.