Giovanni
Pallanti
Tra l’Italia e la Santa Sede esistono i cosiddetti Patti Lateranensi, e un Concordato firmato per la prima volta l’11 febbraio 1929 dal capo del Governo Mussolini, e dal segretario di Stato vaticano, cardinale Gasparri. Dopo la seconda guerra mondiale, caduto il Fascismo, i Patti Lateranensi furono inglobati nella Costituzione della Repubblica Italiana nel famoso articolo 7, e poi rivisti dal Governo Craxi nel 1984. Perché famoso? Su questo articolo nell’Assemblea Costituente, democristiani e comunisti votarono insieme. Nel 1989 in Palazzo Vecchio, fu presentato un libro sulla storia del centrosinistra. Gli oratori erano: il presidente della Casa Editrice Cinque Lune, Giampaolo Cresci; chi scrive, e Giulio Andreotti, presidente del Consiglio. Quando venne il mio turno, attaccai duramente Togliatti per i suoi rapporti con Stalin e per la sua avversione al centrosinistra. Alla fine del mio discorso ci furono molti applausi. Prese la parola Giulio Andreotti: "Il giovane segretario della Dc fiorentina (ero io) sbaglia quando attacca Togliatti così duramente. I morti non si attaccano mai, perché non possono rispondere. Togliatti, come De Gasperi, è stato un fondatore della Repubblica per il voto sull’articolo 7 e per come reagì politicamente all’attentato che subì il 14 luglio 1948". Queste parole di Andreotti spiegano bene la storia dell’articolo 7 e il perché la Santa Sede vuole oggi chiarezza sulla libertà di opinione e di insegnamento a proposito del ddl Zan. Un po’ più di cultura e di conoscenza storica sarebbero utili a molti politici e strani influencer.