Multe, nessun condono Palazzo Vecchio va all’incasso di cinque milioni arretrati

L’assessore al bilancio Bettarini: "Una scelta di equità e rispetto nei confronti di chi adempie ai propri doveri pagando tasse e verbali

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Palazzo Vecchio ha deciso non cancellerà le vecchie cartelle esattoriali. Una decisione controcorrente rispetto a quanto annunciato dal governo Meloni. Una decisione politica: nessuna intenzione di facilitare chi negli anni non ha pagato le tasse o le multe. Il Comune ha infatti deciso di non avvalersi della facoltà contenuta nella Legge di Bilancio 2023 e, con una delibera dell’assessore al bilancio Giovanni Bettarini, ha deciso di non aderire alla possibilità di stralcio delle cartelle. "E’ una scelta di equità e di rispetto – ha spiegato l’assessore Bettarini – perché stralciare queste somme significa mettere sullo stesso piano coloro che adempiono ai propri doveri pagando integralmente e puntualmente imposte, tasse, tariffe e multe con chi al contrario ha preferito fregarsene per anni. La politica della nostra amministrazione comunale è quella di disincentivare l’infedeltà fiscale addebitando a chi non paga anche i costi che la pubblica amministrazione sostiene per il recupero delle somme".

Dalle verifiche effettuate dagli uffici del Comune risulta che il residuo debito per le cartelle non riscosse interessate (cioè le somme inferiori a mille euro comprese fra il 2011 e il 2015) ammonta ad oltre 5 milioni e 300mila euro, una cifra utile – secondo la giunta – a finanziare molti servizi per i cittadini.

La delibera per diventare esecutiva dovrà ora essere approvata dal Consiglio Comunale.

Il provvedimento approvato dal Consiglio dei ministri nella manovra, prevede la cancellazione delle cartelle fino al 2015 che hanno un importo inferiore a mille euro e rateizzazione dei pagamenti fiscali non effettuati nel 2022 senza aggravio di sanzioni e interessi per chi a causa dell’emergenza Covid, caro bollette e difficoltà economiche non ha versato le tasse.

Prevista inoltre una mini sanzione del 5 per cento sui debiti del biennio 2019-2020 e la rateizzazione fino a 5 anni. Il provvedimento scatterà dal 31 gennaio 2023.

Il presidente del consiglio Giorgia Meloni aveva annunciato il provvedimento già prima che il testo della manovra arrivasse in Consiglio dei ministri. La promessa è stata mantenuta. "Lo spirito da cui muoviamo è un rapporto diverso tra Stato e contribuente – aveva commentato il premier – lo Stato non è più aggressivo e punitivo ma giusto e comprensivo verso chi è in difficoltà". E ha precisato che "non esiste alcun condono ma solo operazioni vantaggiose per lo Stato". L’annullamento riguarda le cartelle inferiori a 1000 euro e antecedenti al 2015. Per tutti gli altri si paga il dovuto con una maggiorazione unica del 3% e la rateizzazione.

La decisione di non rottamare le cartelle esattoriali consentirà a Palazzo vecchio di poter mantenere in bilancio i 5milioni finora non incassati, tenendo conto che in questo momento storico i Comuni stanno facendo fatica a chiudere in pareggio i loro conti. L’Anci, l’associazione dei Comuni italiani, tramite il suo presidente e primo cittadino di Bari, Antonio Decaro, aveva già espresso preoccupazione sull’eventualità di dover rinunciare a delle entrate fondamentali per le casse delle amministrazioni locali per le quali il ’rosso’ calcolato è di oltre 350 milioni di euro.

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