Morta in discoteca: scontro sui gestori del Jaiss

La procura chiede l’archiviazione per la rappresentante della cooperativa, ma la famiglia presenta opposizione per portarla a giudizio

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La procura fiorentina ha deciso l’archiviazione della posizione di Antonietta Abbruzzese, 48 anni, legale rappresentante della Sovigliana Cooperativa, gestore della discoteca dove, all’alba del 20 ottobre di un anno fa, è avvenuto il decesso delle 19enne livornese, Erika Lucchesi. Una morte, a quanto stabilito dagli esami autoptici, avvenuta in conseguenza dell’assunzione di alcol e droga. Droga, secondo le indagini svolte dai carabinieri, acquistata all’interno del locale di viale Togliatti, per una sera tornato tempo della techno con l’insegna Jaiss.

Una decisione, quella della procura, di fronte alla quale la famiglia della giovane ha detto no, presentando attraverso i propri avvocati, Campo e Ruggiero entrambi del Foro di Livorno, opposizione contro la richiesta di archiviazione del sostituto procuratore Fabio Di Vizio, per il reato di morte in conseguenza di altro reato.

Abbruzzese era stata indagata nelle ore successive alla tragedia in base all’articolo 40 del codice penale per il quale "non impedire un evento, che si ha l’obbligo giuridico di impedire, equivale a cagionarlo". Il riferimento era al presunto episodio di spaccio che poi avrebbe portato alla morte della giovane livornese, arrivata quella sera a Sovigliana con un gruppo di amici per trascorrere una serata in discoteca. Appena poche ore dopo, la ragazza morì dopo aver accusato un malore provocato, secondo le risultanze dell’autopsia, dall’assunzione della droga, acquistata, a quanto ricostruito dall’Arma, proprio all’interno del locale. Erano le 4.10. Inutili tutti i tentativi di soccorrere la giovane.

L’udienza in camera di consiglio è stata fissata per il 17 febbraio 2021, in tribunale a Firenze. "Ci presenteremo sereni e spiegheremo le nostre ragioni – sottolineano gli avvocati difensori di Abbruzzese, Gianni Assirelli e Alberto Marchese –. Il fatto che il pm abbia chiesto l’archiviazione, ci permette di stare moderatamente tranquilli".

Intanto, nei giorni scorsi, sono state avanzate due richieste di rinvio a giudizio per la morte della 19enne. Una è scattata nei confronti di Matteo Nerbi, 21 anni, amico della giovane, difeso dagli avvocati Francesco Atzeni e Arnaldo Belvedere: con lei in discoteca quella sera di sballo e morte, è accusato di aver ceduto almeno due pasticche all’amica.

L’altra richiesta di rinvio a giudizio interessa invece Emir Achour, 28enne di nazionalità tunisina, senza fissa dimora ma di ‘casa’ a Livorno, detenuto in carcere dopo essere stato arrestato a luglio: è accusato di aver venduto alla 19enne almeno quattro pasticche di ectasy. Per entrambi, la procura fiorentina ha chiesto il rinvio a giudizio per i reati di spaccio e morte in conseguenza di altre reato. L’udienza preliminare è stata fissata per il 15 ottobre.

Samanta Panelli

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