Firenze, muore per covid monsignor Corso Guicciardini. "La sua vita dedicata alla carità"

Profondo cordoglio in città per l'ex presidente dell'Opera della Madonnina del Grappa

Monsignor Guicciardini (New Press Photo)

Monsignor Guicciardini (New Press Photo)

Firenze, 5 novembre 2020 - E' morto all'ospedale di Careggi monsignor Corso Guicciardini Corsi Salviati, ex presidente dell'Opera Madonnina del Grappa, di cui è stato a lungo guida. Aveva 96 anni ed era stato contagiato dal covid. Cordoglio negli ambienti ecclesiastici fiorentini e in città per una figura conosciuta, che aveva dedicato la sua vita alla fede e alla carità. "Un prete buono, umile - si legge in un comunicato dell'arcidiocesi di Firenze a firma dell'arcivescovo di Firenze, cardinal Giuseppe Betori - che si è fatto povero per servire i poveri". 

"E' stato vero e giusto erede del Venerabile don Giulio Facibeni di cui è stato interprete esemplare dello spirito e del progetto di carità - si legge ancora nel comunicato - guidando per molti anni l'Opera Madonnina del Grappa. Don Corso occupa un posto particolare nel cuore della Chiesa fiorentina e di tutta Firenze perché si unisce agli altri grandi testimoni che hanno dato forma all'anima della carità e della solidarietà che la nostra città porta nella sua identità come una delle caratteristiche più rilevanti della storia del passato e recente".

Nato il 12 giugno 1924, monsignor Corso Guicciadini fu conquistato dalla figura di don Giulio Facibeni, fondatore della Madonnina del Grappa. Di Don Facibeni monsignor Guiccardini divenne successore alla guida della Madonnina del Grappa nel 158. Fu parroco a Empoli, tornando poi nel 2006 a Firenze per guidare ancora la Madonnina del Grappa. Svolse anche attività all'interno del carcere di Sollicciano. 

«È stato un privilegio conoscerlo e avere avuto, nel settembre scorso, la possibilità di rivederlo. Porterò sempre con me il ricordo delle parole con cui mi ha salutato, con la sua solita lucidità e con l'affetto di sempre». Così il vicepresidente della Regione Toscana, Stefania Saccardi, ricorda con commozione don Corso Guicciardini

«È stato il prete degli ultimi - prosegue - a loro ha offerto la forza enorme della sua umanità e della sua grande fede. Non potrò mai dimenticare il suo impegno per i detenuti, i malati psichiatrici, gli immigrati. Sono orgogliosa di aver lavorato con lui in tanti progetti a favore dell'accoglienza e dell'attenzione a tutti. Il ricordo della sua opera resterà un patrimonio incancellabile per Firenze e per la sua comunità».

''A causa di questa terribile pandemia è scomparso don Corso Guicciardini, proprio lo stesso giorno in cui scomparve Giorgio La Pira quarantatré anni fa. E don Guicciardini - ricorda il presidente del Consiglio comunale di Firenze, Luca Milani - ha sempre raccontato e scritto che fu grazie al ''sindaco santo'' che intraprese la strada del sacerdozio. Ma don Corso Guicciardini è ricordato soprattutto come allievo ed erede di don Giulio Facibeni, fondatore della Madonnina del Grappa. A vegliare su don Corso, fino alla fine, c'era don Vincenzo Russo, cappellano di Sollicciano e attuale coordinatore della Madonnina del Grappa. Importante - continua il presidente Luca Milani - l'opera svolta nel quartiere di Rifredi e, per questo, aveva anche ricevuto il Fiorino d'oro. Perdiamo un cittadino che si è speso tanto per la nostra città. Esprimo il cordoglio anche a nome di tutto il Consiglio comunale''.

«Nel giorno dell'anniversario della morte di un altro grande fiorentino, il sindaco 'santò Giorgio La Pira, ci lascia un uomo di fede e di incredibile umanità, intento fino all'ultimo a seguire da presidente l'Opera della Madonnina del Grappa di Rifredi, vera e propria istituzione di solidarietà e punto di riferimento spirituale per Firenze e non solo». Lo ha detto il sindaco di Firenze Dario Nardella. 

«Successore ed erede di don Facibeni - ha aggiunto Nardella - don Corso ha proseguito nella via della carità, della solidarietà e dell'attenzione agli ultimi, ai poveri, ai reietti della società, il suo percorso da presidente dell'Opera. Con lui mi sono confrontato spesso sui temi della religione, dell'educazione e della lotta alle disuguaglianze. Questo virus implacabile non cessa di portarsi via le vite più care».

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