MAURIZIO COSTANZO
Cronaca

Monologo di Bergoglio. De Vita entra in scena

Il 28 maggio alle 18.30 l’interpretazione dell’attore sulla base del testo di Vincenzo Arnone.

Ugo De Vita interpreta il ‘Monologo di Papa Francesco’ di Vincenzo Arnone, sacerdote e scrittore, alla Basilica Santa Maria Novella il 28 maggio alle 18.30

Ugo De Vita interpreta il ‘Monologo di Papa Francesco’ di Vincenzo Arnone, sacerdote e scrittore, alla Basilica Santa Maria Novella il 28 maggio alle 18.30

Ugo De Vita interpreta il ‘Monologo di Papa Francesco’ di Vincenzo Arnone, sacerdote e scrittore, alla Basilica Santa Maria Novella il 28 maggio alle 18.30 a ingresso libero. Sono versi scolpiti in un pensiero colloquiante con il Padre Celeste quelli che Don Vincenzo Arnone consegna idealmente a Papa Francesco, nei giorni del trigesimo del ritorno alla Casa del Padre del pontefice. Questo poemetto che può dirsi monologo è altro da una raccolta di liriche. Titolo stesso è di disarmante semplicità: ’Monologo di Papa Francesco’, un’istantanea affidata a una scrittura di rara suggestione.

"Amo Firenze e sono contraccambiato dal pubblico quando propongo qualcosa in città, sento questo come un appuntamento speciale. Sono credente - dice Ugo De Vita - e rendere con le parole di Arnone un omaggio a Papa Francesco, che ho incontrato più volte e che mi ha donò una esperienza meravigliosa a Cracovia, mi rende felice. Grazie a Bergoglio recitai un mio testo sul giovane Wojtyla". "Questo è un monologo drammatico - dice Don Vincenzo Arnone - ho immaginato la ’voce dell’anima’. cioè il ’sentire’ del pontefice, nel tratto di strada della cassa lignea con le spoglie mortali percorso tra San Pietro e Santa Maria Maggiore, quando il feretro del Papa viene trasferito nella Basilica Liberiana. Portare a Firenze proprio in occasione del trigesimo un pensiero rivolto a Papa Bergoglio mi pare molto bello". "Arnone è uno scrittore importante - sottolinea Ugo De Vita - e questo suo monologo su Papa Francesco ha una forza dirompente. Il pubblico ricorderà, come evocato dal testo, l’immagine di silenzio e amore del tempo del Covid, con Papa Francesco in ginocchio in una piazza San Pietro sterminata e deserta. Ma è quel breve tragitto del feretro tra San Pietro e Santa Maria Maggiore che "accende" la parola poetica di Arnone e rende viva la fiamma dell’amore universale".

Maurizio Costanzo