Miasmi senza confini, da Settimello al Neto tira una brutta aria

Da oggi una centralina misurerà la presenza di sostanze chimiche

Il cattivo odore non conosce i confini comunali. Negli ultimi giorni sui social sono infatti decine le segnalazioni di maleodoranze, in particolare di materie ferrose, non solo di residenti, in particolare di Settimello dove il problema è denunciato da anni, ma anche da chi abita al Neto e al Padule. Il disagio, dunque, si allarga con richieste di interventi risolutivi. Dal Comune intano arriva la notizia che da oggi sarà attiva, per un anno, una centralina dell’Università di Firenze per il rilevamento delle sostanze chimiche presenti nell’aria a Settimello con cui prosegue il percorso individuato, in collaborazione con Arpat e l’Università, per stabilire le sorgenti dei cattivi odori: "L’azione dell’amministrazione per affrontare il problema dei cattivi odori a Settimello va avanti – dice l’assessore all’Ambiente Irene Padovani – nei mesi scorsi è stata posizionata la centralina mobile di Arpat e i nostri uffici hanno continuato a inserire le segnalazioni dei cittadini in un prospetto, in base a orari, luoghi e meteo. Ora attiviamo questo ulteriore strumento. Colgo l’occasione per ringraziare i cittadini che hanno fatto le segnalazioni: è grazie al vostro contributo che possiamo elaborare una statistica e in alcuni casi abbiamo anche individuato alcune irregolarità, sulle quali siamo intervenuti insieme alla polizia municipale". I dati prodotti dalla centralina permetteranno di capire la sorgente delle maleodoranze: produttiva (industrie), domestica (caldaie) o stradale (traffico).

Sandra Nistri

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