’Mi sento male, mi dà un po’ d’acqua?’ Entra in casa di due anziani e ruba tutto

’Cerco un medico, sta qui?’ Poi finge un malore e spiana la strada alla complice

La commedia dell’arte dei predatori di anziani si ‘arricchisce’ di nuove rappresentazioni. Non c’è un copione unico, definito. I canovacci (o scenari) cambiano. Per mesi abbiamo registrato l’epopea del finto avvocato, del finto maresciallo, da ieri l’altro c’èpure la donna colpita da finto malore.

Ci sarebbe da sorridere al cospetto di tale fantasia interpretativa esibita dai delinquenti. Invece c’è da piangere. E di che preoccuparsi: queste ‘spoliazioni’ hanno raggiunto, per numero, frequenza e danni procurati, un livello di guardia assolutamente inquietante.

Domenica pomeriggio la Polizia è intervenuta a Novoli a casa di una coppia di 90enni che erano stati poco prima derubati di diversi gioielli. Affranti, senza forze per la delusione e l’amarezza, hanno ricostruito l’accaduto. Secondo quanto ricostruito dal racconto dei coniugi, la coppia al momento di tornare a casa, verso l’ora di pranzo, si è imbattuta in una giovane nell’androne del palazzo.

Una donna, una sconosciuta. E’ entrata in ascensore con i due anziani cianciando di un improbabile medico o di un non meno fantomatico farmacista,, l’uno o l’altro inquilini (fantasma) di quel palazzo. Poi la scena madre: la giovane ha finto di avere un malore. Dev’essere risultata ben credibile, perché la coppia si è subito adoperata per soccorrerla. Lei ha chiesto un bicchiere d’acqua e loro l’hanno fatta accomodare in casa. Mal gliene incolse: la giovane si è "ripresa", ma soprattutto in casa con lei è riuscita a intrufolarsi anche una seconda donna, scoperta a girare per le stanze come se fosse in casa sua. E anche lei ha detto di sentirsi male.

La pantomima è andata avanti per qualche minuto, poi le due si sono ‘battute’ profondendosi in scusa per il disturbo. Ma ormai il peggio era passato: come un ciclone, però. Solo nel tardo pomeriggio i due anziani coniugi novantenni hanno scoperto di essere stati derubati di alcuni gioielli, non meglio quantificati, che erano nella camera da letto.

g.sp.

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