Meteo, nasce a Campi Bisenzio il misuratore di fulmini più preciso al mondo

Lo speciale strumento, realizzato da Leonardo Spa nelle ex Officine Galileo, è pronto per essere lanciato nello spazio

Nasce a Campi Bisenzio un importante strumento per il meteo

Nasce a Campi Bisenzio un importante strumento per il meteo

Campi Bisenzio (Firenze), 10 settembre 2022 - E’ tutto pronto per la spedizione alla base di lancio in Guyana Francese del satellite «Meteosat Third Generation» con a bordo il «cacciatore di fulmini» realizzato da Leonardo spa: nelle ex Officine Galileo di via Einstein è stato progettato e costruito il Lightning Imager, strumento che a 36.000 chilometri dalla Terra è in grado di ‘vedere’ il rapido bagliore dei fulmini nell’atmosfera terrestre e di cogliere ogni singolo fulmine in cielo, competenza che lo rende unico al mondo. Questo grazie alla tecnologia a infrarossi, eccellenza del sito campigiano.

Lo strumento, infatti, è composto da quattro telescopi, con cinque lenti ciascuno, che puntano verso la Terra da diverse angolature per ricoprire un’area di studio più vasta possibile. Ogni telescopio riesce ad acquisire fino a 500 immagini al secondo. Ciò permetterà alle agenzie europee di ottenere informazioni preziose soprattutto circa quelle aree più remote e gli oceani che oggi non dispongono di stazioni meteorologiche.

E, di conseguenza, tale arricchimento dei dati permetterà di avere una visione più affidabile delle previsioni meteo, ma anche di approfondire la comprensione dei fenomeni atmosferici. «I fulmini possono costituire un pericolo per molte attività umane, per esempio i voli aerei, ma sono anche degli indicatori utili a prevedere fenomeni atmosferici» spiega Carlo Simoncelli. E aggiunge: «Sappiamo che nei 20/40 minuti che precedono un tornado si registra un importante aumento dei fulmini, al di sopra delle nuvole, invisibili da Terra».

Il «fulminometro» di Campi è progettato e sviluppato per rilevare la rapida scarica elettrica dei fulmini dallo spazio, sia di giorno che di notte, grazie a un sistema altamente complesso, che pevede l’inserimento di speciali filtri in grado di oscurare solo la luce di contorno e riconoscere quella del fulmine.

Non solo: l’aiuto non arriva infatti solo dai filtri ottici. Il «fulminometro» è composto anche da sofisticate schede elettroniche capaci di calibrare autonomamente la luminosità degli scatti e di ‘autoregolarsi’ in base allo scenario osservato. Intanto, e in attesa del lancio del satellite «Meteosat Third Generation», previsto entro l’anno, nello stabilimento Leonardo alle porte di Firenze, sono iniziati i lavori per altri tre «fulminometri».

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