Medici a scuola, via al reclutamento. L’appello di Rossi: partecipate

Se ne cercano 500 ma le Asl temono di non riuscire ad arrivare neppure a 100. Quasi pronti i bandi. Ieri in Toscana 82 casi: meno della metà rientri da vacanze. Gli altri infettati da contatti con contagiati .

Migration

di Ilaria Ulivelli

Faranno la differenza. Ma rischiano di essere pochi rispetto alle necessità e alle aspettative. Con un’ordinanza la Toscana ha previsto, prima Regione in Italia, il reclutamento di circa 500 medici scolastici, che andranno a rimpinguare gli organici all’osso dei dipartimenti di Prevenzione delle Asl e saranno referenti delle 460 istituzioni scolastiche toscane per circa 2600 plessi. Avranno un contratto libero professionale per tutto l’anno scolastico. Medici che, però, non si sa se siano disponibili sulla piazza: anzi, si teme addirittura che non si riuscirà ad arrivare oltre al centinaio. E nella fase delicata che impone alla medicina territoriale uno sforzo titanico, sarebbe disastroso. Le Asl stanno preparando gli avvisi pubblici: entro la fine di settembre sapremo in quanti hanno aderito. Ma poi servirà un periodo di formazione. Dunque non saranno in servizio prima di metà ottobre, il periodo caldo, quando partirà anche la vaccinazione antinfluenzale che quest’anno interesserà l’intera popolazione scolastica.

Il governatore Rossi, invita tutti a partecipare, anche medici non specializzati e in pensione. Anche provenienti da altre regioni d’Italia. Il loro ruolo sarà fondamentale, a servizio dei dipartimenti di Prevenzione, per consentire le attività didattiche in tempo di Covid. Cosa faranno? "Mentre il pediatra si occupa della salute individuale dei nostri ragazzi, il dipartimento di Prevenzione, e dunque la medicina scolastica, si occupa della salute collettiva", dice il presidente Enrico Rossi.

Così le vaccinazioni saranno di pertinenza sia dei pediatri sia della medicina scolastica, mentre le certificazioni di guarigione spetteranno a pediatri e medici di famiglia; il medico scolastico si occuperà di mettere in isolamento eventuali casi sospetti di Covid in un locale apposito da individuare in ogni istituto e di tracciare i contatti, di far garantire il distanziamento, di fare utilizzare i dispositivi di protezione quando e se previsti, dell’igiene. Sempre il dipartimento di Prevenzione deciderà di eventuali classi o scuole da mettere in quarantena.

Ma non c’è solo la scuola da rimettere in marcia. Per evitare di offrire risposte di tipo populistico la medicina territoriale dev’essere organizzata per offrire un approccio organico e non spezzettato a seconda delle emergenze del momento.

I casi di Covid continuano a mantenersi alti. Ieri in Toscana ne sono stati segnalati 82, con un’età media di 35 anni. Il 67% asintomatico, il 20% pauci-sintomatico. Le persone ricoverate nei posti letto dedicati ai pazienti Covid sono complessivamente 51 (3 in più rispetto a al giorno prima), di cui 2 in terapia intensiva (1 in meno del giorno precedente).

20 casi sono ricollegabili a rientri dall’estero, di cui 9 per motivi di vacanza (5 dalla Grecia, 3 dalla Spagna, uno dalla Croazia), mentre 16 casi sono riferiti a rientri da altre regioni italiane (11 dalla Sardegna). Registrato anche un nuovo decesso, a Massa, un uomo di 68 anni. Nei territori dell’Asl Toscana centro 29 i nuovi casi (13 nell’area fiorentina, 10 empolese, 5 pratese e uno pistoiese): 6 hanno pochi o lievi sintomi, uno sintomi severi (un uomo di 84 anni di Fucecchio), gli altri sono asintomatici. Circa la metà dei casi è riferita a persone rientrate dalle vacanze: 10 dall’estero, 5 dall’Italia (2 dalla Sardegna). 12 i casi di contatti familiari o occasionali.

è arrivata su WhatsApp

Per ricevere le notizie selezionate dalla redazione in modo semplice e sicuro